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LIVORNO – È guerra aperta tra la tifoseria organizzata e la proprietà. Con un comunicato dai toni durissimi, la Curva Nord Fabio Bettinetti si è scagliata contro il patron del Livorno, Joel Esciua. Al centro della contestazione non c’è solo il campo, ma anche questioni economiche e ideologiche.
Secondo gli ultras, il presidente starebbe utilizzando l’accusa di antisemitismo come uno scudo. Una strategia, sostengono i tifosi, utile a coprire presunti disastri economici e sportivi. Per la Nord, Esciua starebbe insomma cercando di sviare l’attenzione dalle sue responsabilità gestionali.
La difesa della città e l’identità politica
La tifoseria respinge con forza ogni etichetta razzista. Ricordano che Livorno è storicamente una città di accoglienza, nata da esuli e con una forte tradizione sefardita. “Accusa una curva fondata sull’antirazzismo”, scrivono i sostenitori, citando anche figure del mondo ebraico come Moni Ovadia per distinguere tra ebraismo e sionismo.
L’attacco si sposta poi sulla coerenza politica. La Curva definisce il presidente ‘ipocrita’, accusandolo di aver osteggiato in passato le bandiere palestinesi allo stadio e di aver richiesto l’esposizione della bandiera di Israele sul Comune.
L’appello alle istituzioni e quel coro su Betlemme
Il comunicato si chiude con una richiesta precisa. La Nord invita le istituzioni cittadine e la comunità ebraica locale a prendere le distanze da Esciua. Infine, una precisazione sul coro Joel torna a Betlemme. I tifosi negano l’accezione discriminatoria, definendolo un riferimento teologico alla città natale di Re Davide. La chiosa, però, non lascia spazio a interpretazioni sul futuro dei rapporti: “Mai con questa società”.


