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LIVORNO – “La stretta sull’accesso al credito continua a farsi sentire anche a Livorno, dove le piccole e medie imprese restano in difficoltà nonostante un calo meno marcato rispetto ad altre province toscane”. È il commento del direttore provinciale di Confcommercio Livorno, Federico Pieragnoli, ai dati diffusi dalla Cgia di Mestre sull’andamento dei finanziamenti alle imprese.
“A luglio 2025 – spiega Pieragnoli – gli impieghi vivi erogati alle imprese della provincia di Livorno ammontano a 2.670,3 milioni di euro, contro i 2.682,8 milioni del dicembre 2024, con una riduzione complessiva di 12,5 milioni, pari a –0,5%. Un dato che, pur meno negativo rispetto a Pisa (–1,2%) o Prato (–5,6%), conferma la difficoltà strutturale delle nostre imprese nell’accedere al credito bancario”.
“Il sistema economico livornese costituito in larghissima parte da micro e piccole imprese, spesso a conduzione familiare, è quello che paga il prezzo più alto delle restrizioni creditizie, tra tassi elevati, garanzie sempre più complesse e lunghi tempi di istruttoria”.
Secondo Pieragnoli, serve un cambio di passo: “Il credito è l’ossigeno delle imprese. Se non si garantisce liquidità, si rischia di soffocare la ripresa. Chiediamo al sistema bancario maggiore flessibilità e strumenti più adeguati alle esigenze delle Pmi, ma anche al governo di sostenere la domanda interna e agevolare gli investimenti”.
“Come Confcommercio Livorno – conclude Pieragnoli – stiamo intensificando l’attività del nostro sportello credito, offrendo consulenza personalizzata e accordi specifici con gli istituti bancari locali, per aiutare le imprese ad affrontare questa fase e a trovare soluzioni concrete per rilanciare l’economia del territorio”.


