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ROSIGNANO MARITTIMO – Appuntamento martedì (16 dicembre) alle 9,30 sul lungomare di Caletta, nei pressi della rotonda un tempo fulcro della Festa del Pesce e oggi caratterizzata da una serie di grandi e decorativi pesci in ferro realizzati da un fabbro-artista livornese. Lì, all’angolo fra il Lungomare Cristoforo Colombo e via Marradi, ci sarà la cerimonia d’intitolazione alle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera del largo sottostante.
La cerimonia si svolge in questo scorcio di 2025, anno in cui il Corpo ha celebrato il 160esimo anniversario della fondazione. All’intitolazione saranno presenti il sindaco Claudio Marabotti e il contrammiraglio Giovanni Canu, direttore marittimo della Toscana e comandante della Capitaneria di Porto di Livorno da cui dipendono i due Locamare di Castiglioncello e Vada presenti nel territorio rosignanese. Alla cerimonia, a cui i cittadini e le cittadine sono invitati, parteciperanno varie autorità.
“Proprio nell’ambito del 160esimo anniversario che è stato caratterizzato con un apposito logo, è stato chiesto se da parte delle amministrazioni comunali c’era la disponibilità a intitolare un luogo pubblico alle Capitanerie – Guardia Costiera – ha detto il sindaco Marabotti – un invito accolto, come hanno fatto anche altri Comuni a noi vicini”. Per cui il Largo di Caletta, grazie anche al lavoro del luogotenente Vincenzo Ferraro delegato del Locamare di Castiglioncello, sarà caratterizzato dal cartello con la nuova denominazione.
L’appuntamento del 160esimo delle Capitanerie ha visto susseguirsi numerose celebrazioni nel corso dell’anno in varie località italiane, partendo da Firenze, “dove tutto nacque”. Perché proprio nel capoluogo toscano, il 20 luglio del 1865, mentre la città era capitale dell’Italia, fu firmato da parte del re Vittorio Emanuele II di Savoia il regio decreto n. 2438, che rappresenta l’atto fondante delle Capitanerie. Un atto che nasceva dall’esigenza, nel neonato Regno d’Italia, di regolamentare il personale e il ruolo giuridico delle capitanerie, valorizzando le importanti figure professionali dei Capitani di Porto e dei Consoli di Marina, protagonisti dello sviluppo dell’economia marittima dell’epoca. Il Regio Decreto, per la cronaca, fu firmato da Vittorio Emanuele II nel suo studio all’interno di Palazzo Pitti, che in quel momento svolgeva la funzione di “palazzo reale”.
Oggi, con la nascita (decreto interministeriale dell’8 giugno 1989) della Guardia Costiera quale articolazione operativa delle Capitanerie, ci troviamo di fronte ad una organizzazione moderna e di alta specializzazione.
Un corpo che fa parte della Marina Militare, ma che svolge un ruolo determinante nell’ambito delle competenze legate al mare, ai trasporti marittimi, e soprattutto in difesa dell’ambiente marino. Le donne e gli uomini delle Capitanerie vegliano sulla sicurezza della navigazione commerciale e sul diporto nautico. Controllano le coste marittime, ma anche lacustri. E in estate, ormai da anni, vengono organizzati servizi specifici di “spiagge sicure” lungo i litorali affollati di bagnanti. Senza dimenticare il ruolo che da anni vede coinvolto il personale nelle acque fra la Sicilia e il Nordafrica nell’ambito dei servizi legati all’immigrazione. Le motovedette e gli elicotteri con il logo della Guardia Costiera sono sempre pronti a intervenire quando c’è una barca in difficoltà e quando c’è da salvaguardare la vita umana in mare.
Proprio a Firenze è stata presentata la medaglia commemorativa dei 160 anni che mostra il logo dell’anniversario che si fonde con i simboli delle motovedette, degli elicotteri e dei soccorritori marittimi della Guardia Costiera. Nel francobollo celebrativo, invece, è stata disegnata una operazione di soccorso in mare, effettuata con l’ausilio di un elicottero, una motovedetta Sar e un soccorritore (da ricordare anche la componente subacquea della Guardia Costiera). E naturalmente anche sul francobollo è presente il logo che è stato appositamente disegnato per celebrare l’anniversario.


