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PORTOFERRAIO – Porte sbarrate e licenze sospese per due attività di ristorazione all’Isola d’Elba. È questo il provvedimento più drastico scattato nell’ambito dell’operazione nazionale Fish.net, che ha visto la Guardia Costiera e i funzionari dell’Asl impegnati in una serie di controlli a tappeto sulla sicurezza alimentare in tutta la Toscana.
A Portoferraio, l’ispezione congiunta tra i militari della Direzione marittima di Livorno e il personale dell’Unità sicurezza alimentare ha portato alla luce scenari di degrado igienico-sanitario giudicati incompatibili con la salute pubblica. Le gravi carenze riscontrate nelle cucine e nei magazzini hanno reso inevitabile la chiusura temporanea di due ristoranti etnici, un provvedimento necessario per interrompere immediatamente la somministrazione di alimenti potenzialmente pericolosi ai clienti.
L’attività all’Elba rientra in un piano più ampio che ha toccato anche i litorali di Marina di Carrara e le zone di Empoli, dove i controlli hanno mirato a smascherare non solo l’insalubrità degli ambienti, ma anche le frodi sulla tracciabilità. Parallelamente alle chiusure all’Isola d’Elba, il blitz si è esteso nell’entroterra: ad Altopascio sono state sequestrate 5 tonnellate di pesce scaduto da mesi, mentre a Campi Bisenzio è stata scoperta l’importazione illegale di squali protetti provenienti dalla Cina.
“L’obiettivo è garantire che sulle tavole arrivi un prodotto sicuro e di qualità, specialmente durante le festività natalizie”, ha commentato l’ammiraglio Sergio Liardo. Le autorità ricordano che il monitoraggio della filiera, dalla cattura in mare fino al piatto servito al ristorante, è fondamentale per tutelare i consumatori e premiare gli operatori onesti che rispettano i rigorosi standard della cucina italiana, oggi patrimonio Unesco.
I controlli proseguiranno senza sosta per tutto il periodo delle feste.
