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PORTOFERRAIO – La truffa viaggia via Whatsapp. Ma i carabinieri la smascherano.
La vittima, stavolta, come scoperto dai militari della stazione di Piombino era stata tratta in inganno dal tono confidenziale di un messaggio che le era giunto sul proprio smartphone, benché proveniente da un’utenza a lei sconosciuta, con il quale era stata indotta a credere di interloquire con la figlia che, con un nuovo numero telefonico, le chiedeva l’invio immediato di denaro per far fronte a un pagamento improrogabile.
La donna, credendo di far cosa giusta, e non nutrendo dubbi circa la buona fede dell’interlocutrice del messaggio, si è recata in una tabaccheria ed ha effettuato un pagamento di quasi mille euro tramite t-bonifico a credito su un Iban che le era stato fornito dalla sedicente figlia.
Poco dopo, però, la persona creduta essere la figlia, adducendo un pretesto, le ha chiesto di fare un analogo pagamento di simile importo, ma la vittima, a seguito di un blocco bancario, ha cominciato a nutrire dei dubbi e ha deciso di contattare la reale figlia tramite il nipote, scoprendo così il raggiro truffaldino, in quanto la predetta assicurava alla madre di non averle mai chiesto del denaro e di non aver mai rotto il cellulare. Maturata pertanto la certezza di essere stata raggirata, la donna si è rivolta ai carabinieri della stazione di Piombino i quali, mediante serrate attività di indagine condotte in modo capillare sia sul fronte degli accertamenti bancari che sulla conoscenza del territorio, sono riusciti a identificare la presunta autrice della truffa, una 35enne originaria del sud Italia già nota alle forze dell’ordine che è stata denunciata in stato di libertà alla procura di Livorno per il reato di truffa aggravata.
L’Arma, anche per l’occasione, ricorda di porre massima attenzione sia ai collegamenti su siti internet che agli acquisti on line particolarmente convenienti nonché alle chiamate e/o messaggi social di fantomatici stretti congiunti o parenti in asserite impreviste difficoltà alla richiesta di ottenere bonifici o ricariche di denaro su carte prepagate, dietro i quali, talvolta, si celano persone senza scrupoli, dedite a truffe e raggiri.
In caso di dubbio occorre rivolgersi con fiducia ai carabinieri in caso di sospetti, chiamando il 112 Nue per effettuare un’immediata segnalazione, nonché consultare il sito Carabinieri.it in cui sono illustrate le principali tipologie di truffe e come riconoscerle.


