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PIOMBINO – “Occorre andare oltre le rassicurazioni e procedere concretamente al pagamento degli arretrati ai 470 lavoratori”. È il parere della Regione Toscana sull’esito del tavolo di oggi (2 ottobre) al Mimit per la vertenza Magona di Piombino.
“Le promesse di Liberty Steel – fa notare il consigliere del presidente della Regioneper il lavoro e le crisi aziendali che oggi ha partecipato all’incontro, Valerio Stefani – sono già state tradite nelle settimane scorse e serve passare dalle parole ai fatti”.
“Per la Regione il quadro resta preoccupante anche sul tema cruciale della cessione dello stabilimento – dice ancora Fabiani – La decisione della proprietà di procedere alla composizione negoziata della crisi lascia intatta l’urgenza di arrivare il più rapidamente possibile al passaggio di mano dello storico sito siderurgico a un nuovo investitore. Passaggio che deve avvenire, oltre che celermente, tutelando gli asset e garantendo continuità produttiva, salariale e occupazionale, inclusi lavoratori interinali e quelli dell’indotto, di cui l’amministrazione regionale si è fatta già carico, come dimostra la recentissima richiesta di prolungamento della Cig per gli addetti in appalto del servizio mensa”.
In linea generale, la Toscana non smette di chiedere attenzione sul rilancio del polo di Piombino e conferma il suo impegno ricordando la sottoscrizione formale da parte del presidente della Regione Eugenio Giani dell’accordo di programma con Metinvest, la riunione nei giorni scorsi a Roma sulle questioni ambientali nell’ambito dell’intesa con Jsw Steel Italy, e gli investimenti nel porto di cui la Regione è diretta promotrice e finanziatrice.
Interlocutorio l’incontro anche per il Comune. “Dall’incontro sono emerse due novità significative – dice il sindaco Ferrari con l’assessora Nigro – Acora l’intenzione, da parte dell’azienda, di saldare a breve gli stipendi arretrati, promessa ad oggi purtoppo più volte disattesa. Notizia sicuramente più significativa è, poi, il formale avvio della procedura di composizione negoziata della crisi con la già avvenuta nomina di un esperto e l’indicazione, ora pubblica, di Transteel come soggetto interessato. Passo importante e fondamentale, questo, per una prospettiva industriale più solida, magari valutando, già in questa fase, un affiancamento temporaneo attraverso strumenti come l’affitto di ramo d’azienda o altre forme di collaborazione capaci di garantire continuità e soprattutto certezze ai lavoratori”.
“Ma ci sono altre questioni che non possono essere trascurate: il problema dell’indotto e dei lavoratori interinali, che rischiano seriamente di restare esclusi dalle tutele della cassa integrazione e che meritano soluzioni concrete, e quei dipendenti che ancora oggi, nonostante tutto, garantiscono la sicurezza e la continuità degli impianti e che non possono essere lasciati senza stipendio – dicono dal Comune – Rimane, poi, l’urgenza che l’Inps proceda prontamente all’erogazione della cassa integrazione già autorizzata dal recente decreto ministeriale. Rassicura, a tal proposito, la notizia che il Governo abbia contattato i vertici Inps. Conforta, in parallelo, la disponibilità, anche da noi verificata, di alcuni istituti bancari del territorio a trovare soluzione ponte. Anche oggi confermata l’attenzione del governo e del ministero e la forte sinergia tra istituzioni e organizzazioni sindacali. È questa unità di intenti che deve guidarci, perché Piombino non ha più tempo da perdere e ha bisogno di risposte immediate, concrete e credibili per i suoi lavoratori, per lo stabilimento e per il futuro industriale della città. Attendiamo i prossimi sviluppi nella riunione confermata per il prossimo 8 ottobre al Mimit, dove verranno affrontate anche le questioni Metinvest e Jsw”.