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PIOMBINO – “Un’occasione importante, che ha consentito di ricondurre il dibattito su un terreno serio e responsabile, lontano dalle semplificazioni e dalle distorsioni che nelle ultime settimane hanno alimentato un clima di confusione e sospetto ingiustificati.”
Nel corso della Commissione sono stati illustrati nel dettaglio i contenuti della relazione tecnica redatta dalla società incaricata dal Comune, alla presenza dell’assessore, del Dirigente ai Lavori Pubblici e degli specialisti che hanno condotto le indagini. Obiettivo, chiarire, una volta per tutte, quali siano i riferimenti normativi vigenti, quali verifiche siano state effettuate e quali elementi abbiano portato l’Amministrazione ad assumere la decisione di sospendere l’utilizzo dell’edificio.
“Ed è esattamente ciò che l’Amministrazione ha fatto – prosegue Vita -, senza esitazioni ma con la prudenza che si deve quando si parla della vita delle persone.”
È stato inoltre chiarito, senza ambiguità, che le caratteristiche riscontrate in alcune porzioni della struttura – in particolare la notevole snellezza di alcune murature – costituiscono elementi di vulnerabilità che possono dar luogo a cedimenti e collassi con modalità improvvise e senza preavviso.
“Non si tratta di impressioni, né di valutazioni discrezionali – continua Vita -: è ciò che emerge dalla modellazione strutturale, dalle analisi condotte e dalle prescrizioni della normativa tecnica sulle costruzioni. Ignorare tali elementi sarebbe stato contrario non solo al buon senso, ma anche alla legge. Infine, per quanto riguarda la tempistica, è stato ricostruito l’intero percorso amministrativo, smentendo nettamente la narrazione secondo cui vi sarebbero stati ritardi o omissioni.”
La relazione, infatti, è stata informalmente comunicata l’11 giugno e sono subito stati avviati gli approfondimenti necessari. Sono stati chiesti chiarimenti ai tecnici incaricati, sono state valutate tutte le possibili alternative e sono stati consultati altri specialisti del settore, nella speranza di individuare soluzioni che consentissero di mantenere la struttura aperta. Quando ogni ulteriore possibilità si è rivelata impraticabile, con la comunicazione ufficiale protocollata il 22 luglio, si è proceduto senza indugio alla sospensione delle attività.
Chiarito anche perché non sia stata adottata un’ordinanza sindacale di chiusura: la struttura è di proprietà comunale, il contratto di gestione era scaduto e, per tornare in utilizzo, sarebbe stato necessario un nuovo affidamento che l’Amministrazione, alla luce della verifica tecnica, non poteva avviare. In questo contesto, un’ordinanza sarebbe stata un atto meramente formale e, di fatto, privo di funzione. Non a caso, situazioni analoghe si sono verificate in passato per altri immobili comunali senza che nessuno sollevasse obiezioni.
La Commissione ha consentito anche di illustrare lo stato dell’iter progettuale. Prima di affidare la progettazione degli interventi di miglioramento sismico, la normativa impone la redazione del Quadro Esigenziale e del Documento di Indirizzo alla Progettazione, atti che richiedono un lavoro accurato, complesso e tutt’altro che immediato. Nonostante le note difficoltà di organico degli uffici tecnici, la priorità assegnata al Metropolitan ha permesso di avviare questo percorso in modo concreto e ordinato.
“Molte delle affermazioni circolate nei giorni scorsi, talvolta anche con toni allarmistici o strumentali, sono frutto di letture incomplete dei documenti o di confronti del tutto impropri con altre strutture pubbliche, che presentano caratteristiche costruttive e livelli di rischio non assimilabili – ha commentato Vita -. Ogni edificio ha una sua storia, una sua conformazione, una sua configurazione strutturale. Equiparare realtà diverse significa disinformare e non rendere un servizio alla città. La Commissione ha permesso di riportare la discussione nell’unico ambito in cui deve trovarsi: quello della responsabilità istituzionale. Non si tratta di opinioni politiche contrapposte, ma di scelte che discendono da obblighi di legge, da analisi tecniche e dal principio di precauzione che ogni Amministrazione seria è tenuta a rispettare. L’obiettivo rimane chiaro e immutato: restituire il Metropolitan alla città nel più breve tempo possibile, ma solo quando le condizioni di sicurezza saranno pienamente garantite.”


