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Piombino, consiglio comunale sul rigassificatore: “Consiglio Comunale aperto a chi?”

"Leggiamo dall’ordine del giorno i soggetti invitati a questo Consiglio comunale chiuso a tutti i Comitati e gruppi che da anni si spendono contro la presenza di un rigassificatore nel porto di Piombino"

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PIOMBINO – I comitati intervengono sul prossimo consiglio comunale dove si parlerà del rigassificatore.

Al Presidente del Consiglio Comunale di Piombino Serena Raggi

Al Sindaco di Piombino Francesco Ferrari
Alla stampa
Abbiamo casualmente appreso che il 2 dicembre si svolgerà un Consiglio comunale aperto avente ad oggetto : rigassificatore quale futuro?
Leggiamo dall’ordine del giorno i soggetti invitati a questo Consiglio comunale chiuso a tutti i Comitati e gruppi che da anni si spendono contro la presenza di un rigassificatore nel porto di Piombino.
Noi non siamo stati invitati e non potremmo parlare, quindi scriviamo.
Ma andiamo per ordine.
Partiamo dal titolo e da quel punto interrogativo molto discutibile quanto inquietante.
Non deve avere futuro, quel rigassificatore.
A Piombino il suo solo futuro possibile è di sparire e diremo poi perché .
Parliamo degli invitati, che sono Snam, cioè l’oste a cui si chiede se sia buono il vino, la Regione, l’autorità portuale e il ministero dell’Ambiente, cioè Gilberto Pichetto Fratin, quello che ha già fatto come Ponzio Pilato delegando interamente a Snam.
Per cosa viene invitato? Ha già scritto e dichiarato che lui non sa che pesci prendere, acquisiamo la notizia, valutiamo il Ministro e andiamo oltre.
Oltre, e cioè al Presidente Meloni, che è colei che ha ricevuto le firme da noi raccolte in calce a una chiara lettera, firmata peraltro anche dal Sindaco Ferrari, da molti altri Sindaci toscani, da personaggi di spicco della politica nazionale e regionale.
Era il Presidente Meloni il destinatario di quella lettera ed era lei che doveva essere chiamata in causa, dato che una risposta non l’ha data.
E veniamo al merito, cioè a quello che avremmo detto in quel Consiglio.
Noi pretendiamo che si rispettino gli impegni presi.
Noi pretendiamo che si rispetti una sentenza passata in giudicato.
Noi pretendiamo che si rispetti la legge.
A maggio il rigassificatore deve cessare di lavorare perché l’Aia a maggio scade.
A luglio 2026 scade non solo l’autorizzazione rilasciata da Giani, ma anche ogni singolo parere tecnico che la supporta.
Non può lavorare se non autorizzato e non può essere autorizzato senza un’istruttoria che stavolta comprenda anche la VIA.
Non può lavorare perché questo dice anche la sentenza del Tar Lazio, dice che entro luglio 2026 deve andarsene o smettere di rigassificare.
E quindi che futuro può avere?
L’alternativa è tra restare inattivo a occupare una banchina fondamentale o uscire di scena, insalutato ospite.
Ciò detto, e ci pare inoppugnabile, avremmo chiesto due cose in quel Consiglio.
È stata richiesta una nuova AIA e per quanto tempo?
È stata richiesta una nuova autorizzazione da Snam o da altri e per quanto tempo ?
Avremmo anche suggerito non un trasferimento in altri luoghi, noi ingiuriati come Nimby, ma la sua dismissione semplicemente perché non è vero che l’Italia ha bisogno di lui.
L’Italia continua ad esportare gas, come faceva nel 2023, l’Italia lavora il gas per altri, ma l’Italia non è per noi un semplice distributore di carburante.
Va dismesso.
Ma questo non può deciderlo il Consiglio Comunale di Piombino, che invece deve esigere sicuramente che se ne vada da qui entro e non oltre luglio del prossimo anno.
Peccato non averle potute dire in faccia a tutti queste cose, avete perso un’occasione di confronto democratico con noi e con tutti quelli che hanno firmato insieme a noi.

© Riproduzione riservata

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