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PIOMBINO – Da qualche settimana c’è un edificio nella parte storica di Piombino tornato agli antichi fasti. Lo stabile – situato in via del Coro (angolo via del Popolo) – è di proprietà del Demanio ed ospita le famiglie delle fiamme gialle piombinesi.
La ristrutturazione è durata mesi in quanto l’esposizione alla salsedine e alle intemperie
sommata alla mancata manutenzione aveva seriamente compromesso le facciate esterne.
Ci sono poi in via Sant’Antonio altri due alloggi di servizio della Guardia di Finanza ormai
lasciati al degrado, tanto da essere di fatto inutilizzabili da chi dovrebbe occuparli.
È l’esempio plastico di come la mancata manutenzione del patrimonio pubblico non sia solo
una brutta cartolina urbana, ma un problema che incide direttamente sulla sicurezza e sulla
qualità dei servizi sul territorio. Quegli appartamenti, se ristrutturati come quelli di via del
Coro, potrebbero ospitare personale in più, rendere più attrattiva la sede e facilitare l’arrivo o la permanenza dei finanzieri a Piombino. Invece oggi rappresentano un costo senza
beneficio, un bene immobiliare bloccato e un’occasione persa per sostenere chi ogni giorno
è chiamato a contrastare evasione, traffici illeciti e criminalità economica.
“Il costo della ristrutturazione dell’edificio situato in via Del Coro – afferma il segretario
generale regionale del SILF, Francesco De Luca – è frutto di un’azione sinergica tra il S.I.L.F.
e il comandante Regionale pro-tempore, Generale Bartoloni, il quale, resosi conto delle
criticità infrastrutturali che presentava l’immobile, ha accolto il nostro suggerimento,
attivando la convenzione con l’agenzia del Demanio, proprietaria dell’immobile. Da anni
come sindacato, denunciamo la carenza di organico nelle forze dell’ordine, dove molti
reparti della Toscana lavorano in sofferenza di personale e con strutture logistiche
inadeguate. Se non si investe in alloggi dignitosi, in servizi e in una gestione oculata degli
immobili, diventa più difficile assegnare personale e mantenere quelli già in servizio sul
territorio. Per questo non ha senso stupirsi se poi “ci sono meno finanzieri”: le scelte (o le non-scelte) sulla manutenzione degli alloggi e sulla gestione del patrimonio incidono direttamente sulla possibilità di avere presìdi stabili ed efficienti. Continuare a ignorare due appartamenti vuoti e degradati significa rassegnarsi a un lento impoverimento del presidio di legalità in città, mentre sarebbe ancora possibile trasformare quella che oggi è una ferita urbana in un investimento concreto sulla sicurezza di tutti.”


