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PIOMBINO – Sì alla alla proposta dei sindacati di rendere permanente il tavolo al Mimit sulla crisi Liberty Magona
. E nel frattempo la sottoscrizione formale da parte di Palazo Strozzi Sacrati dell’accordo di programma per gli investimenti di Metinvest, ora all’attenzione della Provincia di Livorno e successivi firmatari, mentre sono in corso riunioni per l’intesa con Jsw Steel Italy.
Nella giornata di mobilitazione dei circa 470 lavoratori Liberty Steel che assieme alle organizzazioni sindacali chiedono garanzie per il futuro della produzione e il versamento degli stipendi arretrati, il presidente della Regione Eugenio Giani conferma l’impegno della Toscana per il rilancio dell’intero polo dell’acciaio di Piombino.
In occasione del corteo nel centro della città, il presidente esprime la propria solidarietà agli operai del sito piombinese e alle loro famiglie. Vicinanza resa concreta dalla partecipazione alla manifestazione del consigliere del presidente della Regione per il lavoro e per le crisi aziendali Valerio Fabiani.
La Toscana vede come un positivo passo in avanti la firma del decreto del ministero del Lavoro per il pagamento anticipato e diretto della cassa integrazione a carico dell’Inps. Un primo obiettivo raggiunto grazie al lavoro di tutte le istituzioni, a cui la Regione non ha mai fatto mancare il proprio contributo, e all’impegno delle organizzazioni sindacali. “Ma ora – dice la Regione – occorre fare presto perché i lavoratori della Liberty Magona non possono più aspettare né sulla Cig né per il futuro industriale”.
Per il consigliere del presidente Fabiani “è urgente il rilancio di questo presidio industriale così rilevante e per questo è necessario che il governo verifichi celermente la possibilità di cessione del sito a Trasteel, l’investitore svizzero che nei giorni scorsi ha confermato il suo interesse all’acquisizione, sondandone affidabilità e progetto industriale, in un quadro di garanzie per il lavoro e per il territorio. In assenza di queste condizioni, si renderà opportuno prendere in considerazione adeguati interventi a tutela di un importante asset industriale e delle relative competenze di interesse nazionale”.
Resta fermo, secondo la Regione, che queste condizioni potranno realizzarsi solo se il paese, e chi lo guida, saprà proporre un disegno più ampio e generale sul futuro della siderurgia italiana.
In questo momento di mobilitazione dei lavoratori, la giunta regionale rinnova la propria disponibilità “a partecipare a ogni iniziativa utile alla difesa dell’occupazione e della produzione di una realtà che deve restare strategica per il sistema produttivo italiano. Disponibilità e attenzione che la Toscana ribadisce anche per l’indotto, come dimostra la presa in carico della situazione dei lavoratori in appalto della mensa per i quali è stata richiesta proprio oggi la proroga di un anno dei contratti di solidarietà”.
Sulla vertenza anche il sindaco di Piombino, Francesco Ferrari.
“Oggi, sulla vicenda Liberty Magona, abbiamo due fronti aperti che non solo non possiamo abbandonare ma che dobbiamo affrontare con ancor più determinazione – dice – Il primo fronte riguarda la cassa integrazione. Fino a ieri chiedevamo con forza al ministero del lavoro un decreto urgente per consentirne l’anticipazione: il decreto è arrivato, ma adesso la priorità è che l’Inps eroghi le somme nel più breve tempo possibile, così che le famiglie non debbano attendere oltre. Sappiamo però che la cassa integrazione non coprirà tutti. È inaccettabile che chi continua a lavorare per garantire la sicurezza degli impianti resti senza alcun riconoscimento, così come è inaccettabile che i lavoratori interinali e le loro famiglie rimangano senza tutele. Dobbiamo trovare soluzioni anche per loro. Il governo aveva fissato la prossima riunione per l’8 ottobre. Abbiamo chiesto con decisione di anticiparla e così sarà: dopodomani torneremo a confrontarci. Un segnale di sensibilità che riconosciamo al governo, chiamato – insieme a tutti noi – ad assumersi fino in fondo le proprie responsabilità”.
“Il secondo fronte, ancora più decisivo, è quello del passaggio di mano dell’azienda. Diciamolo con chiarezza: l’attuale proprietà di Liberty Magona non è all’altezza né dei suoi lavoratori né della città. Non è tollerabile prendere impegni ufficiali – come quello di pagare gli stipendi entro il 25 settembre – e poi disattenderli – dice il sindaco – La chiave del futuro è dunque il passaggio a un soggetto solido, affidabile e realmente interessato a investire. Le verifiche del governo hanno confermato la volontà del potenziale acquirente di acquisire l’azienda: non c’è più tempo da perdere. Occorre procedere con determinazione nella procedura negoziale affinché un nuovo proprietario, serio e responsabile, si faccia carico non solo dello stabilimento, ma anche dei lavoratori, dell’indotto e della città. Solo così potremo chiudere rapidamente questa parentesi grigia che ha colpito uno stabilimento da sempre punto di riferimento per Piombino e per tutto il territorio. Per giungere agli obiettivi serve l’impegno di tutte le componenti di questa partita e la prosecuzione di un sforzo, che c’è stato e ci sarà, dei sindacati e l’impegno di una politica locale che non si limiti a esprimere solidarietà ma che agisca anche oltre le propri prerogative istituzionali.