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Futuro della siderurgia a Piombino, il sindaco Ferrari: “Siamo un pilastro industriale dell’Italia”

Le dichiarazioni di Antonio Gozzi, presidente di Federacciai, scatenano la replica: "Siamo dalla parte di chi costruisce e non di chi frena"

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PIOMBINO – Le dichiarazioni di Antonio Gozzi, presidente di Federacciai, sulle Acciaierie di Piombino, hanno scatenato in questi giorni diverse polemiche, e una pronta risposta da parte dei sindacati e del sindaco di Piombino Francesco Ferrari.

Vediamo cosa aveva affermato Antonio Gozzi, presidente di Federacciai.

In sostanza le sue idee vertono principalmente sulla necessità di un approccio più pragmatico alle politiche industriali europee, criticando il Green Deal, per il suo impatto negativo sulla competitività del settore e sulla necessità di una strategia che preservi la sovranità tecnologica e industriale dell’Europa.

Per quanto riguarda il progetto Piombino, le sue recenti affermazioni, lo criticano specificamente definendolo ‘non strategico’, e ribadiscono che la sopravvivenza dell’industria siderurgica si gioca a Bruxelles, evidenziando la difficoltà per il settore di far fronte alle politiche europee. 

 

Così ha replicato il sindaco di Piombino, Francesco Ferrari: “C’è un momento, nella vita pubblica di un paese – dice – in cui occorre scegliere da che parte stare: dalla parte di chi costruisce o da quella di chi frena. Piombino ha scelto di costruire, con coraggio e responsabilità, il proprio futuro e quello della siderurgia italiana”.

“Sorprende l’atteggiamento del presidente di Federacciai, Antonio Gozzi, che più di chiunque altro dovrebbe accogliere con favore il progetto Metinvest Adria a Piombino – dice il primo cittadino – Un progetto che porta nel nostro paese risorse, tecnologie e competenze, e che rappresenta una rara dimostrazione di fiducia nell’Italia industriale. In un contesto in cui attrarre capitali esteri e rilanciare la produzione è una sfida quotidiana, un’iniziativa come quella di Piombino andrebbe salutata come un segnale di rinascita, non come una minaccia. Difendere Piombino non significa difendere un interesse locale o, peggio, un progetto calato dall’alto: significa difendere una prospettiva nazionale, strategica, di rilancio dell’intero comparto siderurgico. Significa ricostruire quello che è stato il secondo polo siderurgico nazionale”

 

“Piombino è – e deve tornare a essere – un pilastro industriale dell’Italia, non un capitolo marginale da sacrificare sull’altare di equilibri corporativi o di interessi privati – prosegue – Sono convinto che mettere in discussione l’investimento di Metinvest e di Danieli su Piombino vada contro un’idea di Paese capace di credere nella propria industria, nella transizione verde e nella competitività europea. Il futuro della siderurgia italiana sta proprio in un progetto di reindustrializzazione come questo, che restituirà lavoro, innovazione e valore aggiunto al paese.”

 

“Piombino non chiede privilegi – conclude il sindaco – chiede di poter contribuire, da protagonista, al futuro dell’Italia produttiva. Chi oggi lo ostacola, per interessi o per pregiudizio, si assume la responsabilità di frenare una delle più importanti occasioni di rinascita industriale nazionale”.

© Riproduzione riservata

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