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LIVORNO – Libertas Livorno, c’è il posticipo con Pesaro.
A parlare alla vigilia del match è coach Andrea Diana, che cerca l’immediato riscatto dopo l’esordio sul neutro di Brescia con il ko con Cento.
“Incontriamo Pesaro, una squadra di grande tradizione e per loro è la prima di campionato. Abbiamo cercato di gestire i carichi nel miglior modo possibile per arrivare pronti a questa questa partita – spiega il coach – Vogliamo fare, chiaramente, dei miglioramenti rispetto alla prima di campionato partendo da un approccio duro e deciso”.
“Loro – dice Diana – sono una squadra costruita per obiettivi importanti, una squadra che ha un giocatori anche di categoria superiore: penso a Tambone che che l’anno scorso era a Sassari e ritorna a Pesaro. Miniotas è un lungo che giocava in Lituania, Felder arriva da Porto Rico, ma ha fatto anche esperienze in Cina, un giocatore importante è anche Bucarelli. Mi aspetto una partita chiaramente tosta, difficile, su un campo importante, però abbiamo un grande desiderio di far bene. Abbiamo cercato di usare i primi giorni della settimana analizzando un po’ tutte le cose che non sono andate bene nella prima giornata, abbiamo cercato di lavorare molto su noi stessi, perché siamo all’inizio, abbiamo ancora tanto margine di miglioramento. La nostra, d’altronde, è una squadra per sette decimi nuova, che ha bisogno di lavorare insieme”.
“È stato aggregato in questi giorni Gabriele Stefanini – ricorda il coach – per darci una mano in allenamento e abbiamo cercato di lavorare i primi giorni su noi stessi e poi chiaramente gli ultimi giorni per preparare la partita di Pesaro. Lui sicuramente è un giocatore che ha bisogno di riprendersi da un’operazione al ginocchio, quindi noi gli diamo questa possibilità di riprendersi fisicamente. D’altra parte lui ci dà una mano alzando la qualità degli allenamenti”.
“Con Cento – ritorna alla prima partita – abbiamo pagato un po’ di emozione e nervosismo e il giocare in un ambiente surreale, perché giocare in un palazzetto deserto non è non è bello. Stavolta dovremo avere un approccio fisico all’incontro e non perdere energie pensando a cose che magari potevano essere andate meglio. Sono rimasto sorpreso anch’io perché in tutto il precampionato avevamo avuto molta fluidità offensiva e il fatto di aver sbagliato anche tanti tiri, tante conclusioni semplici e ben costruite dipende soprattutto dalla tension della prima partita in cui ti innervosisci e sbagli situazioni facili. Invece dobbiamo essere sereni, giocare insieme come abbiamo fatto dal primo giorno. Quindi più fluidità offensiva, più condivisione dei tiri e dei possessi e poi tutto vien da sé. Sappiamo dal primo giorno che è un campionato lungo ma noi lo affrontiamo partita per partita senza pensare a quello che arriverà dopo. Quindi ogni partita cerchiamo di prepararla nel miglior modo possibile, di arrivare consapevoli di aver fatto il massimo. Cambiano i protagonisti, cambia chi è più in serata, chi meno e l’obiettivo è quello di gestirla per cercare di vincerla alla fine. Quindi, se uno avrà un minutaggio maggiore, poi, per forza di cose, giocherà meno la partita dopo, ma quello non è una cosa a cui a cui penso. Abbiamo un uno staff medico che lavora al meglio per gestire anche i carichi e il recupero dalla partita a quella dopo. Quindi non è sicuramente una cosa che va studiata a tavolino, ma va vissuta in diretta sul campo”.