LIVORNO – Prevenzione contro la West Nile, la battaglia diventa politica.
La Lega di Livorno esprime profondo rammarico e forte preoccupazione dopo il ricovero in gravi condizioni di una cittadina, colpita dal virus West Nile nella zona del parco Pertini.
“Quanto accaduto conferma, purtroppo – dice il segretario Carlo Ghiozzi – i timori che il Carroccio aveva sollevato con forza già nel mese di agosto, lanciando un allarme serio e dettagliato, evidenziato anche dalla presenza di casi nell’aretino e nel sud Italia. Ad agosto infatti, avevamo richiesto con urgenza non solo interventi di disinfestazione per blatte e derattizzazione a causa del preoccupante aumento di topi in città, ma avevamo posto l’accento sulla necessità improrogabile di una disinfestazione preventiva contro la zanzara West Nile. Avevamo avvertito che, data la situazione regionale, la diffusione del virus poteva proliferare rapidamente anche a Livorno. Oggi, come non detto, veniamo a sapere che una persona è in gravi condizioni, e solo adesso il szanindaco decide di ricorrere ai ripari”.
“Ci chiediamo: era davvero necessario che una persona finisse in ospedale in gravi condizioni per attivare le misure di disinfestazione che la Lega aveva richiesto con mesi di anticipo e che la cittadinanza attendeva? – prosegue Ghiozzi – Il nostro primo pensiero e rammarico va alla persona colpita, alla quale auguriamo una guarigione rapidissima e completa, ma questo episodio è la prova lampante di come il sindaco e la sua giunta ignorino sistematicamente gli allarmi lanciati da chi lavora per la salute pubblica dei cittadini, preferendo invece uscire con dichiarazioni pubbliche che denotano una preoccupante superficialità. L’aver ignorato un rischio concreto per la salute dei livornesi la dice lunga sul pressapochismo di questa amministrazione nel garantire la sicurezza e la salute pubblica. La prevenzione non può e non deve essere un optional attivato solo in emergenza”.
“La Lega di Livorno continuerà a vigilare – conclude – affinché gli interventi di disinfestazione e prevenzione non siano più dettati dall’emergenza ma da una seria e responsabile programmazione”.
