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LIVORNO – “La tragedia avvenuta nel porto di Livorno, dove due migranti hanno perso la vita dopo essersi gettati in mare nel tentativo disperato di sottrarsi al rimpatrio, rappresenta l’ennesimo caso di barbarie che sono costretti a subire tutti quei ragazzi che scappano dal proprio paese in cerca di un futuro migliore”.
Così in una nota Cgil Livorno-Toscana, che afferma: “Alle prime ore dell’alba di ieri (4 novembre) è stato trovato privo di vita il corpo del secondo ragazzo che si era gettato dalla nave cargo Stena Shipper, partita dalla Tunisia nei giorni scorsi e approdata al porto di Livorno nella giornata di giovedì 30 ottobre, che segue l’immediato ritrovamento del compagno di viaggio risucchiato dall’elica della nave”.
“Dalla ricostruzione dei fatti – prosegue la Cgil – emergono circostanze poco chiare. Auspichiamo che in tempi brevi venga fatta chiarezza rispetto anche al fascicolo di “omicidio colposo contro ignoti” aperto dalle autorità competenti. Questi fatti rappresentano l’ennesimo capitolo nero e la testimonianza diretta del fallimento delle politiche securitarie nel nostro paese, dove la criminalizzazione e l’etichetta di “clandestino” sostituiscono l’umanità e le buone pratiche di accoglienza”.
“La Cgil di Livorno e la Cgil Toscana esprimono la più sincera vicinanza e cordoglio alle famiglie dei 2 ragazzi scomparsi tragicamente e si fa parte attiva per il pieno accertamento dei fatti. Occorre individuare in maniera chiara le responsabilità che hanno portato i 2 ragazzi a gettarsi in mare piuttosto che affidarsi ai regolari percorsi previsti in questi casi. La politica che ignora il dolore perde la sua ragione d’essere: servono scelte coraggiose, non più rinvii”.
“Questa tragedia – conclude la Cgil Livorno-Toscana – ci impone di trasformare il dolore in responsabilità politica: non possiamo più permetterci di restare spettatori di un paese che non sa dare futuro ai propri giovani né risposte umane e concrete ai nuovi arrivati”


