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LIVORNO – Vertenza Pierburg, c’è la data del tavolo di confronto al Mimit. La convocazione è per il 25 novembre. Si tratta di un primo risuiltato dopo la mobilitazione delle lavoratrici e le richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali.
“Si tratta – commenta Massimo Braccini, segretario generale della Fiom Cgil di Livorno – di un primo risultato importante, che conferma la determinazione e la compattezza dimostrata in queste settimane dalle lavoratrici e dai lavoratori. Lo sciopero di giovedì scorso ha registrato un’adesione massiccia, segnale chiaro della consapevolezza e della volontà collettiva di difendere il futuro produttivo e occupazionale dello stabilimento. Da mesi chiediamo chiarezza sulle motivazioni del passaggio societario, la presentazione di un piano industriale serio e dettagliato, la garanzia di tutti i contratti e dei livelli occupazionali, insieme al rispetto delle norme anti- delocalizzazione”.
“Le lavoratrici e i lavoratori hanno già dato prova di responsabilità, accettando sacrifici e affrontando periodi di solidarietà: ora è indispensabile che anche l’azienda e le istituzioni diano risposte concrete, con impegni chiari e verificabili. L’assemblea ha approvato lo stato di mobilitazione permanente fino a quando non sarà fatta piena chiarezza sul futuro dello stabilimento. Nel frattempo, abbiamo già costruito il coordinamento nazionale con gli altri siti italiani del gruppo, a partire da Lanciano, per unire le forze e affrontare la vertenza in modo unitario”.
“Questo è un passaggio fondamentale per garantire che la discussione non riguardi un singolo territorio, ma l’intera presenza industriale in Italia – conclude Braccini – La convocazione al Mimit rappresenta un passo avanti importante, ma non sufficiente. Occorre che il governo, la Regione Toscana e le istituzioni locali assumano un ruolo attivo, vigilando sulla trasparenza dell’operazione e garantendo che non venga disperso un presidio produttivo strategico per Livorno e per il sistema metalmeccanico nazionale. È necessario assicurare continuità produttiva, occupazionale e industriale, perché il futuro della Pierburg non può essere deciso senza il pieno coinvolgimento dei lavoratori e delle loro rappresentanze”.


