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LIVORNO – Invecchiare a casa propria, circondati dai propri affetti ma con la sicurezza di una struttura protetta. È questa la sfida del nuovo progetto presentato stamattina a Palazzo Comunale. Un piano ambizioso, finanziato con i fondi del Pnrr, che vede il Comune di Livorno capofila di una vasta rete di partner.
L’obiettivo è chiaro: prevenire l’istituzionalizzazione. Si vuole evitare che il ricovero in Rsa diventi l’unica strada possibile per chi perde l’autosufficienza. Al centro di tutto ci sono 100 anziani, che potranno beneficiare di un mix innovativo di assistenza domiciliare e alta tecnologia.
La tecnologia che salva la vita. Grazie alla collaborazione con l’istituto Isti del Cnr, le abitazioni degli anziani saranno trasformate. Entro pochi giorni, partirà l’installazione di kit avanzati. Cosa prevedono? Si va dal bracciale Seremy, capace di lanciare allarmi in caso di caduta o allontanamento senza bisogno di Wi-Fi, ai sensori per gas e incendi. Ma c’è di più. La casa diventerà interattiva grazie all’ecosistema Alexa: comandi vocali per chiedere aiuto o gestire la casa, utili soprattutto per chi vede poco. Anche le luci saranno intelligenti, con il sistema Philips Hue che automatizza l’illuminazione per evitare incidenti domestici.
“Tracciamo la strada futura dell’assistenza”, ha spiegato l’assessore al sociale Andrea Raspanti. Il Comune non rinnega le Rsa, che restano una risorsa fondamentale, ma cambia prospettiva. “Le linee guida del Governo sono chiare: l’istituto deve essere l’extrema ratio. Vogliamo sostenere l’autonomia il più a lungo possibile”.
Il progetto non è solo virtuale. C’è un investimento concreto sul mattone: la ristrutturazione della Palazzina Lah nel parco di Villa Serena. Entro giugno 2026, diventerà una residenza per cinque anziani parzialmente autosufficienti. In totale, l’impegno economico è di 2,46 milioni di euro. Di questi, 300mila euro sono destinati ai dispositivi tecnologici e 600mila al supporto personale domiciliare.


