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Economia blu, Livorno trainata da turismo e tempo libero

Marcucci (Confcommercio): "Il report della Cciaa conferma l'incidenza sulla nostra provincia delle imprese di alloggio, ristorazione e attività ricreative e sportive"

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LIVORNO – Rapporto sull’Economia del Mare, l’ultima edizione del documento curato dal Centro studi della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno, presentato ieri (25 settembre) agli Hangar Creativi, conferma che in provincia di Livorno le filiere del turismo e del tempo libero rappresentano un pilastro essenziale per la crescita economica legata al mare.

Nel 2023, infatti, alloggio e ristorazione hanno contato 2.514 imprese, generando 678 milioni di euro di valore aggiunto e occupando oltre 11.400 persone, quasi la metà del totale degli addetti blu della provincia. Allo stesso tempo, le attività sportive e ricreative hanno registrato 683 imprese, con un impatto economico di 108 milioni di euro e 2.234 occupati, pari a circa il 10 per cento della forza lavoro del settore. Entrambe le filiere mostrano una crescita costante, a conferma della capacità attrattiva e della centralità del turismo e dello sport nel sistema economico livornese.

“Questi dati dimostrano con chiarezza – commenta Francesca Marcucci, presidente di Confcommercio Livorno – che il turismo, in tutte le sue declinazioni, è una leva potente della nostra economia legata al mare. Il comparto dell’accoglienza e quello delle attività sportive e ricreative non solo creano lavoro e valore, ma rafforzano l’identità della città come destinazione di qualità. È un segnale importante per gli operatori, che spinge la nostra associazione a chiedere alle istituzioni di continuare a investire in infrastrutture, servizi e promozione. Livorno può e deve crescere ancora, valorizzando il suo patrimonio naturale e culturale e mettendo al centro la sostenibilità e l’innovazione”.

Il Rapporto sull’Economia del Mare 2025, notano dalla Confcommercio provinciale, mette in evidenza anche il ruolo centrale della logistica nella provincia di Livorno. La movimentazione di merci e passeggeri via mare è infatti la filiera che genera il maggior valore aggiunto del settore blu: 788 milioni di euro, pari a oltre il 43 per cento della ricchezza complessivamente prodotta. A Livorno operano 398 imprese della logistica, che occupano quasi 6mila addetti (il 25 per cento del totale degli occupati blu). Numeri che confermano la vocazione storica della città come porto strategico e snodo fondamentale per l’economia regionale e nazionale.

Fulvio Romeo Franchini, presidente Conftrasporto e logistica Confcommercio Livorno, aggiunge: “La logistica è la vera spina dorsale della nostra economia marittima. I dati confermano che dal porto e dai servizi collegati dipende gran parte della ricchezza del territorio. È però un settore che richiede grande attenzione: servono investimenti infrastrutturali, semplificazione delle procedure e politiche di sostegno all’innovazione per restare competitivi. La sfida è coniugare efficienza e sostenibilità, trasformando Livorno in un hub moderno, capace di rispondere alle esigenze delle imprese e di attrarre nuovi traffici”.

“Ringraziamo l’ufficio studi della Ccia per l’ottimo lavoro”, ha concluso Marcucci. È sorprendente l’apporto reciproco di valore tra alloggio e ristorazione e le altre componenti dell’economia del mare: una testimonianza concreta dell’interconnessione continua tra i diversi asset, che deve essere coltivata e sostenuta”.

 

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