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LIVORNO – Promuovere una cultura della scuola inclusiva e rispettosa delle differenze. Pedagogia Queer, sabato (4 ottobre) alle 16 nella Sala conferenze del Cred (in via Caduti del Lavoro, 26), si terrà un convegno rivolto a insegnanti, educatori ed educatrici, personale scolastico, psicologi e psicologhe, assistenti sociali e alla cittadinanza.
L’iniziativa, organizzata dal coordinamento Lgbtqia+ Livorno Rainbow, rientra nel progetto Orizzonti Queer, finanziato dalla Regione Toscana tramite i fondi della Rete Ready e realizzato con il patrocinio del Comune di Livorno.
L’incontro rappresenta un’occasione significativa di approfondimento e confronto per la comunità educante e per la cittadinanza.
Il programma
Sono previsti tre interventi.
Alle 16,30 Per un inquadramento della pedagogia queer: dalla ricerca accademica ai contesti educativi a cura di Antonio Raimondo Di Grigoli, borsista di ricerca all’università degli studi di Siena. La sua attività si concentra sulla costruzione di un’epistemologia pedagogica che consideri l’intersezione tra gli studi critici sugli uomini e sulle maschilità, le teorie queer, gli studi decoloniali e sulla popular culture.
Alle 17,30 Pedagogia trans*-affermativa. Strumenti concettuali e operativi per una scuola che supporta lɜ studenti trans* a cura di Ale Blu Santambrogio, dottorə di ricerca in processi educativi nei contesti eterogenei e multiculturali. L’intervento proporrà una riflessione sulle caratteristiche della pedagogia trans*-affermativa, illustrando strategie e pratiche educative finalizzate a costruire una scuola capace di accogliere e valorizzare studenti e studentesse trans*.
Alle 18,30 Ciò che non si dice: l’invisibilizzazione delle soggettività trans* nei libri di testo scolastici a cura di Manuela Manera, PhD in italianistica, docente di lettere nella scuola secondaria di primo grado, scrittrice e attivista transfemminista. L’intervento analizzerà il ruolo dei manuali scolastici nella riproduzione di stereotipi di genere e linguaggi sessisti, mettendo in evidenza l’assenza di riferimenti alle soggettività trans* e non binarie, così come la mancata valorizzazione delle lotte delle comunità LGBTQ+. L’obiettivo sarà interrogarsi sulle possibili strategie per superare rappresentazioni ancora fortemente binarie ed escludenti.