Si gettano in mare per sfuggire ai controlli della polizia marittima, ritrovati i cadaveri dei due migranti

LIVORNO – Sono stati ritrovati senza vita i due migranti che il 30 ottobre scorso a Livorno si erano gettati in mare nel tentativo di sfuggire ai controlli di polizia a bordo della nave cargo Stena Shipper, proveniente dal porto tunisino di Rades. Entrambi erano stati dati per dispersi dopo essersi lanciati nelle acque del porto per evitare il rimpatrio.

I corpi sono stati individuati e recuperati nella mattinata di oggi in due punti diversi dello scalo livornese. Il primo cadavere è stato rinvenuto intorno alle 6 del mattino nel tratto di mare tra la Darsena Toscana e il canale industriale, da un lavoratore della ditta Rimorchiatori Neri. Il secondo è stato invece avvistato attorno alle 10, in prossimità di Calata Magnale.

Le operazioni di recupero sono state condotte dai sommozzatori dei vigili del fuoco di Firenze insieme agli uomini della polizia marittima. I corpi si trovano ora a disposizione dell’autorità giudiziaria per le procedure di identificazione, ma secondo le prime informazioni i due migranti sarebbero di origine tunisina.

Le operazioni di recupero sono state condotte in stretta collaborazione tra la Guardia Costiera e i Vigili del Fuoco, sotto il coordinamento della Sala operativa della direzione marittima di Livorno e con l’ausilio del nucleo Sub dei Vigili del fuoco di Firenze.

I due si erano gettati in acqua dopo essere stati scoperti dalla Polmare durante un controllo a bordo del cargo. In un primo momento erano stati affidati alla custodia del comandante della nave, che li aveva chiusi in una cabina, ma sarebbero riusciti a fuggire e a tuffarsi in mare.

Le ricerche, avviate subito dopo la fuga, erano state rese particolarmente difficili dalla bassa visibilità e dalle acque limacciose, cariche di detriti e rami a causa delle forti piogge. Nell’immediatezza si era diffusa (ed era stata pubblicata) la notizia del ritrovamento di uno dei corpi, poi smentita.