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LIVORNO – Un saluto alla città dopo tre anni di attività. Il colonnello Piercarmine Sica, per tre anni comandante provinciale dei carabineri di Livorno da oggi (22 settembre) assume un altro incarico e sabato scorso ha salutato quella che è stata la sua casa nell’ultimo triennio.
“Una provincia – ha detto – che non perderò mai occasione di ringraziare e di evidenziarne, oltre che la bellezza, l’accoglienza, la particolarità e l’apparente tranquillità, perché comunque è una provincia dove non ci siamo fatti mancare nulla come ad esempio la rapina al portavalori a San Vincenzo, un fatto che non mi era mai successo, con quelle modalità, neanche quando guidavo il reparto operativo a Catania”.
“Il mio obiettivo in questi tre anni – ha spiegato – è stato quello di aumentare ulteriormente la la capacità di ascolto e quindi la vicinanza nei confronti dei cittadini. Ciascun cittadino doveva, deve e continuerà a sapere che in una stazione sarà sempre ascoltato, ma non per un ascolto fino a se stesso, ma un ascolto teso anche e soprattutto alla risoluzione del problema. Non necessariamente un problema di carattere penale, ma spesso anche per un supporto per la risoluzione di problematiche personali. Le stazioni dei carabinieri hanno ancoa questo ruolo”.
“Mi piace ricordare – ha proseguito – che siamo in una provincia in cui abbiamo più stazioni nel territorio dei Comuni. A fronte di 27 stazioni carabinieri i comuni sono 19. Questa ramificazione del territorio fa sì che in diverse aree del territorio ci siamo solo noi. Ci sono solo il comandante della stazione, la stazione, i militari e siamo l’unico presidio dello Stato. Quindi l’obiettivo è stato quello dell’ascolto ma anche quello di costituire un punto di riferimento per tutti i cittadini, a prescindere dalla loro estrazione, e soprattutto essere, per quanto mi riguarda, baluardo contro le ingiustizie. Quindi in questo senso sono andati l’intensificazione dei servizi preventivi nelle fasce orarie di maggior interesse e i rapporti istituzionali instaurati e qui tengo a ringraziare naturalmente il prefetto, il dottor Dionisi e anche il suo predecessore, così come il procuratore della Repubblica, il dottor Agnello, e il suo predecessore, attualmente tra l’altro procuratore generale della Repubblica a Firenze oltre a tutti gli appartenenti delle forze di polizia con cui ci siamo interfacciati sempre in maniera, istituzionale e anche amicale, quindi dal questore al comandante provinciale della finanza e tutte le istituzioni”.
Oltre alla prevenzione c’è stata poi la necessità di prevedere la repressione dei reati: “In questo mi piace ricordare le operazioni sia all’Elba sia a Livorno di contrasto ai reati predatori, quindi furti e truffe agli anziani. Mi piace ricordare le operazioni a difesa, dei più deboli, in questo caso erano immigrati sfruttati: sia l’operazione contro il caporalato a Piombino, sia l’operazione Click Day del Nucleo investigativo contro lo sfruttamento e quindi il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Mi piace ricordare da ultimo l’operazione Garibaldi, nata di iniziativa da noi, di intesa con il procuratore, per creare una risposta incisiva in una realtà che era ormai una piazza di spaccio a cielo aperto e si è voluto quindi dare una risposta per la parte di competenza, al di là poi di quelle che sono state e saranno le risposte degli altri enti, quindi a livello di riqualificazione, di intensificazione dell’illuminazione, di una riqualificazione dal punto di vista sociale”.
“Ci tengo a evidenziare i rapporti straordinari con l’ufficio scolastico provinciale – ha proseguito il colonnello – in un’ottica di sensibilizzazione anche dei giovani nel rispetto dell’altro sesso, della non violenza e quindi una sensibilizzazione su quelli che sono i rischi
di un rapporto non corretto con la donna. Una sensibilizzazione dei ragazzi in particolare, quindi attenzione al codice rosso per cui abbiamo attivato anche una collaborazione con il Soroptimist e la sensibilizzazione di tutte le associazioni di categoria, quindi Camera di Commercio, Confcommercio, Cna, Confesercenti e tutte le altre, nell’ottica di raggiungere, grazie al loro contributo e alla loro segnalazione quelle che potevano essere le criticità. Ricordo, appena arrivato, le criticità relative alle spaccate. Sapere tempestivamente, avere la collaborazione del cittadino tempestivamente sui luoghi, sugli orari degli episodi ha consentito articolare dei servizi in fasce orarie utili poi alla compagnia per reprimere quel fenomeno”.
“Da ultimo – prosegue nell’elenco delle operazioni – ricordo che appena arrivato c’è stato l’episodio di Denny Magina. Ricordo l’attenzione della compagnia, al di là della ribalta mediatica del fatto. Una cosa che a me piace e che credo sia importante dell’istituzione, della mia istituzione in particolare, è quella del lavorare in silenzio del parlare soltanto dopo aver conseguito i risultati, dell’evitare proclami. Per Demmy Magina, a fronte di tutte le iniziative, le contestazioni, c’è stato sempre un lavoro silenzioso, d’intesa con la procura, che ha portato poi a un risultato”.
“Non ho mai ricevuto – conclude – una denuncia per usura o per estorsione, visto che provengo da una realtà ad alta densità mafiosa, ma so che non esistono aree tranquille. Non posso escludere che ci sia il fenomeno dell’usura e secondo me è importante che su questo campo si sappia che noi ci siamo e che ci sono degli strumenti che possono aiutare chi denuncia i fatti estorsivi o usurari”.