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Papa riceve attori e registi: “Il cinema è in pericolo, invito le istituzioni a non rassegnarsi”

(Adnkronos) – “Le sale cinematografiche vivono una preoccupante erosione che le sta sottraendo a città e quartieri. E non sono in pochi a dire che l’arte del cinema e l’esperienza cinematografica sono in pericolo”. Il Papa lancia l’allarme ricevendo in udienza in Vaticano il mondo del cinema. Da qui l’appello applaudito da registi e attori in Sala Clementina: “Invito le istituzioni a non rassegnarsi e a cooperare per affermare il valore sociale e culturale di questa attività”.  

“La logica dell’algoritmo tende a ripetere ciò che ‘funziona’, ma l’arte apre a ciò che è possibile. Non tutto dev’essere immediato o prevedibile: difendete la lentezza quando serve, il silenzio quando parla, la differenza quando provoca. La bellezza non è solo evasione, ma soprattutto invocazione”, osserva.  

Non abbiate paura di confrontarvi con le paure del mondo”, ammonisce Prevost a registi e attori incontrati in Vaticano. “La nostra epoca – dice – ha bisogno di testimoni di speranza, di bellezza, di verità: voi con il vostro lavoro artistico potete esserlo. Recuperare l’autenticità dell’immagine per salvaguardare e promuovere la dignità umana è nel potere del buon cinema e di chi ne è autore e protagonista”.” 

“Non abbiate paura del confronto con la ferite del mondo. La violenza, la povertà, l’esilio, la solitudine, le dipendenze, le guerre dimenticate sono ferite che chiedono di essere viste e raccontate. Il grande cinema non sfrutta il dolore: lo accompagna, lo indaga. Questo hanno fatto tutti i grandi registi. Dare voce ai sentimenti complessi, contraddittori, talvolta oscuri che abitano il cuore dell’essere umano è un atto d’amore. L’arte non deve fuggire il mistero della fragilità: deve ascoltarlo, deve saper sostare davanti ad esso. Il cinema, senza essere didascalico, ha in sé, nelle sue forme autenticamente artistiche, la possibilità di educare lo sguardo”, sottolinea Leone XIV.  

Quindi la raccomandazione: “Che il vostro cinema resti sempre un luogo d’incontro, una casa per chi cerca senso, un linguaggio di pace. Che non perda mai la capacità di stupire, continuando a mostrarci anche un solo frammento del mistero di Dio”.  

“Il Signore benedica voi, il vostro lavoro e i vostri cari. E vi accompagni sempre nel pellegrinaggio creativo, perché possiate essere artigiani della speranza. Grazie per quello che fate”, il congedo finale prima del saluto con ognuno di loro.  

Spike Lee, che fu al settimo cielo per l’elezione di papa Prevost perché lo vide come un “segno divino” che indicava che la sua squadra del cuore di basket – i Knicks – avrebbero vinto i playoff NBA, stamani era tra i registi ricevuti dal Papa in Sala Clementina. Al momento dei saluti, il regista statunitense ha omaggiato il Pontefice, appassionato di sport, con una maglietta di basket con la scritta ‘Pope Leo’. Anche altri attori e registi – durante il baciamano – hanno omaggiato il Pontefice spesso con dei volumi. Come Giacomo Poretti che ha donato a Prevost la sua ultima fatica letteraria ‘La fregatura di avere un’anima’. 

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