(Adnkronos) – Manovra di bilancio 2026 da circa 18,6 miliardi per il prossimo anno (18 in media nel triennio) con impatto zero sul deficit 2026: circa 3 miliardi le risorse stanziate per il taglio dell’Irpef al ceto medio, piatto forte della prossima legge di Bilancio. Tra le coperture arriva un contributo importante dalle banche e dalle assicurazioni pari a circa 4,4 miliardi nel 2026 (circa 11 nel triennio).
La manovra riduce la seconda aliquota Irpef al 33% limitando i benefici per i redditi più alti. Costo dell’operazione quasi 2,8 miliardi nel 2026 e altrettanti nel 2027 e 2028 alla luce di impatto in percentuale al pil del -0,12% in tutti e tre gli anni (in totale quasi 9 miliardi sul triennio). Altri 1,6 miliardi vanno ad altre misure fiscali.
Per favorire l’adeguamento salariale al costo della vita e rafforzare il legame tra produttività e salario nel settore privato, sono previsti specifici interventi di carattere fiscale per i lavoratori dipendenti in materia di rinnovo dei contratti e premi di risultato. Per le medesime finalità, nel settore pubblico, si prevede una misura di agevolazione fiscale sul trattamento accessorio.
Sono prorogate al 2026, alle stesse condizioni previste per l’anno 2025, le disposizioni in materia di detrazione delle spese sostenute per interventi edilizi e le misure di esenzione ai fini Irpef dei redditi dominicali e agrari.
Oltre al credito d’imposta per le imprese ubicate nelle zone economiche speciali (Zes) e a quello per le zone logistiche semplificate (Zls), via libera al superammortamento per le imprese per favorire gli investimenti in beni materiali attraverso la maggiorazione del costo di acquisizione valido ai fini del loro ammortamento. Sono, inoltre, finanziati i contratti di sviluppo e la Nuova Sabatini. Lo stanziamento per il sostegno all’innovazione ammonta a circa 3 miliardi.
È prorogata, inoltre, al 31 dicembre 2026, la sterilizzazione della plastic tax e della sugar tax.
Nella manovra viene rifinanziata, per le annualità 2026 e 2027, la ‘Carta dedicata a te’ destinata all’acquisto di beni alimentari di prima necessità. Specifiche risorse sono destinate al completamento della riforma del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare ed è potenziata, per l’anno 2026, la misura già prevista nel 2025 per le lavoratrici madri di due o più figli titolari di reddito da lavoro non superiore a 40.000 euro su base annua. Lo stanziamento per famiglia e welfare ammonta a circa 1,6 miliardi, secondo quanto si evince dalle tabelle del Dpb.
Per l’accesso a determinate prestazioni agevolate, si introduce una revisione della disciplina per il calcolo dell’Isee, prevedendo maggiorazioni delle scale di equivalenza per i nuclei familiari con due o più figli e l’innalzamento della soglia di esclusione della casa di abitazione.
Agli incrementi del fondo per il finanziamento del servizio sanitario nazionale previsti l’anno scorso dalla legge di bilancio, pari a oltre 5 miliardi per il 2026, a 5,7 miliardi per il 2027 e a quasi 7 miliardi per il 2028, si aggiungono 2,4 miliardi di euro per il 2026 e 2,65 miliardi annui per il biennio successivo. Una parte di tali risorse è destinata ad assunzioni e al miglioramento dei trattamenti in favore del personale sanitario.
Sono inoltre previste specifiche risorse da destinare agli investimenti, anche con riferimento ai contratti di programma e di servizio e per fronteggiare le emergenze nazionali e gli interventi di protezione civile.
Nel biennio 2027-2028, si conferma, ad esclusione dei lavori gravosi e usuranti, l’aumento graduale dei requisiti di accesso al pensionamento connessi all’adeguamento all’aspettativa di vita.Gli interventi sulle pensioni secondo le tabelle costano -0,02 del pil nel 2026 (circa 460 milioni); -0,08 nel 2027 (quasi 1,9 miliardi) e -0,05 nel 2028 (1,15 miliardi) . Quasi oltre 3 miliardi in totale sui tre anni.
Infine, è previsto uno specifico fondo per fronteggiare gli effetti finanziari che potrebbero derivare dalle sentenze dei plessi giurisdizionali nazionali ed europei. Lo stanziamento ammonta a circa 2 miliardi.
Stanziamento da 500 milioni a enti territoriali. Si prevedono inoltre 1,15 miliardi per spese e altri interventi.
Tra le coperture della manovra, dalla rimodulazione del Pnrr arrivano risorse per 5 miliardi di euro; dal contributo a carico del settore finanziario e assicurativo in valori assoluti arrivano invece circa 4,4 mld (4,37 miliardi) nel 2026 e altrettanti nel 2027 e 2,3 miliardi nel 2028: in totale 11 miliardi in 3 anni. Dai tagli alla spesa dei ministeri si recuperano circa 2,3 miliardi nel 2026, 2,5 miliardi circa nel 2027 e 3,2 nel 2028, tra le altre misure di efficientamento. In totale 8 mld nei tre anni a venire.
Specifici interventi sono previsti a supporto delle politiche di competenza degli enti territoriali, per i quali sono disposte misure volte a migliorarne le capacità di riscossione.
L’impatto della manovra è neutro su conti 2026 è di meno di 100 milioni di euro (92 mln) -0,04% del pil; poi -0,25% nel 2027 e -0,29% nel 2028.
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