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Criticità alle carceri della Gorgona e di Livorno, il garante alza la voce: “Si lavori per ripristinare diritti e garanzie”

Marco Solimano: "Strutture obsolete e sovraffollamento, la situazione in entrambe le realtà rischia di diventare esplosiva"

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LIVORNO – Criticità al carcere della Gorgona. A sottolinearlo è Marco Solimano, il garante dei detenuti. 

“Da diverse settimane – spiega – una grave criticità sta interessando l’Isola di Gorgona. La centrale elettrica, ancora alimentata a combustibile fossile, in contraddizione con la scelta green da tempo sbandierata, e la caldaia termica stanno manifestando gravi problemi di funzionamento che rischiano di compromettere fortemente la vita all’interno dell’Isola. Nei giorni scorsi sono stati diversi blackout sia elettrici che della centrale termica che hanno determinato tensioni all’interno della popolazione detenuta e fortissimi disagi per il personale che staziona sull’isola”.

“Stiamo parlando di macchinari vecchi e desueti, soggetti a continue ed insufficienti manutenzioni, che al contrario dovrebbero essere immediatamente sostituiti per garantire una serena continuità della vita e delle attività sull’isola – prosegue il garante – A questo si aggiunge un significativo aumento della popolazione detenuta che oramai ha superato oltre cento presenze e si ipotizza, a breve, l’arrivo di ulteriori venti detenuti. A fronte invece di un ridimensionamento delle risorse trasferite sull’isola che non consentirà la possibilità di lavoro per tutti e creerà, inevitabilmente, una sperequazione e possibili conflitti fra chi non potrà usufruire di questa opportunità. C’è bisogno dunque di un intervento, da parte del provveditorato regionale e della amministrazione centrale, immediato e risolutivo che  riconsegni l’isola alla sua storica tradizione, che ponga fine alla precarietà ed alla attuale criticità e che veda potenziata la presenza di personale di polizia e dell’area trattamentale in virtù anche dell’aumento della popolazione detenuta sull’isola”.

“Dobbiamo dunque abbandonare la suggestione da cartolina che per troppo tempo si è alimentata e misurarsi in maniera fattiva e concreta con la realtà, se davvero vogliamo preservare la testimonianza che l’isola ha rappresentato nel panorama penitenziario del nostro paese – prosegue Solimano – Ricordo infine che Gorgona, da anni, non ha più l’autonomia di casa di reclusione ma è diventata una sezione staccata, a sorveglianza attenuata, della casa circondariale di Livorno. Ed è dunque in questa ottica che dobbiamo leggere gli attuali accadimenti. Alle Sughere la situazione, nella media sicurezza, rischia di diventare esplosiva a causa del sovraffollamento e del deterioramento e della fatiscenza che interessa le sezioni detentive mentre siamo sempre in attesa che vengano attivati i nuovi padiglioni ristrutturati. Mi preme ricordare, con sofferenza, il tentativo suicidario messo in atto venerdì scorso da parte di un giovane detenuto che ancora sta lottando, in ospedale, per la sua vita”.

“Dunque chi ne ha la potestà, provveditorato e dipartimento centrale – conclude – assumano immediatamente la complessità rappresentata dai due istituti di pena e con assoluta celerità si adoperino per ripristinare diritti e garanzie nei confronti dei detenuti e decoro e dignità per il personale che opera  in questi contesti”

© Riproduzione riservata

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