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Scoperta piantagione di canapa indiana a Campiglia Marittima: arrestato un 70enne

Già noto alle forze dell'ordine per reati in materia di stupefacenti in casa aveva droga a chili. Incastrato dalle indagini dei carabinieri

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CAMPIGLIA MARITTIMA – Una coltivazione di canapa indiana a Campiglia Marittima: in manette un 70enne. 

I carabinieri della stazione di Campiglia Marittima hanno arrestato l’uomo sorpreso in possesso di un ingente quantitativo di droga in casa, ma soprattutto per avere approntato in un terreno nella sua disponibilità una vera e propria produzione tesa alla successiva lavorazione in casa per ottenerne marijuana, nonché per detenzione illegale di armi.

L’indagato era già noto alle forze dell’ordine per aver commesso in passato reati in materia di stupefacenti. L’operazione si inserisce nell’ambito delle attività di controllo e monitoraggio del territorio, operato su input del comando provinciale dei carabinieri di Livorno su tutta la provincia labronica

Dagli elementi raccolti nel corso di una mirata attività investigativa avviata d’iniziativa, hanno individuato una vera e propria coltivazione di stupefacenti ed a seguito di attività di osservazione e approfondimento, si sono recati in un’oliveta sospetta nelle campagne circostanti, appurando la presenza in quel campo di una ventina circa di piante di canapa indiana in vario stadio di maturazione, alcune di esse già parzialmente recise. Dalle approfondite indagini i carabinieri sono risaliti al detentore/coltivatore delle piante: un uomo sulla settantina residente in una villetta della zona. 

Alla presenza del sospettato hanno eseguito la perquisizione di tutti i locali dell’immobile in cui sono stati rinvenuti ulteriori circa due chili di infiorescenze di marijuana essiccate e stivate in decine di barattoli di vetro conservati nelle diverse stanze della casa. 

Nel corso delle operazioni, poi, i carabinieri, all’interno di un salone, hanno rinvenuto una rastrelliera a muro non vetrata in cui erano conservati tre fucili e, all’interno di un cassetto, 55 cartucce di vario calibro. Dai successivi accertamenti è emerso che le armi appartenevano al defunto padre dell’indagato e non erano mai state denunciate e regolarizzate, configurandosi a carico dell’uomo anche l’illecita detenzione di armi.

Al termine delle attività sia le armi che l’ingente quantitativo di stupefacente sono stati sequestrati, mentre il 70enne è stato arrestato in flagranza di reato per detenzione e produzione di sostanze stupefacenti e, su disposizione dell’autorità giudiziaria di Livorno titolare, ristretto agli arresti domiciliari. L’arresto è stato poi convalidato all’esito dell’udienza di convalida, celebrata nella mattina di ieri presso l’Ufficio Gip del tribunale di Livorno.

Anche nell’area di Campiglia Marittima, come in altre zone della provincia di Livorno, la disarticolazione di centrali di spaccio domestiche, ad opera dell’Arma di Livorno, annovera precedenti di rilievo, visto he l’operazione di polizia giudiziaria odierna va a sommarsi ad un’azione strutturata e capillare condotta dai carabinieri delle compagnie di Livorno, Cecina, Piombino e Portoferraio sotto il coordinamento del locale comando provinciale, impegnate a individuare e disarticolare centrali dello spaccio disseminate nei rispettivi territori della provincia labronica, in cui nei recenti trascorsi sono state rinvenuti veri e propri contesti organizzati in ogni dettaglio nella preparazione e confezionamento di dosi pronte per la vendita.

Fra gli interventi condotti dai carabinieri labronici bisogna andare indietro dalla primavera del 2024, verso la fine del mese di marzo, a Campo nell’Elba, dove un 45enne deteneva in casa 1,5 chili fra cocaina e hashish e tutto il necessario per venderli in dosi già pronte. L’11 aprile è la volta di Cecina, dove in un’abitazione ‘negozio’ di dosi di cocaina è stato recuperato mezzo chilo circa di sostanza, bilancini e macchina per il sottovuoto delle dosi. Il 17 maggio è la volta di uno straniero del nord Africa a Piombino, organizzato per la vendita anche a domicilio con tutto il necessaire nel marsupio per tagliare pesare e confezionare la droga pret à porter ed a casa quasi mezzo chilo fra cocaina, hashish ed eroina. Il 28 maggio, a Rosignano Marittimo, una casalinga 35enne dell’Est Europa, insospettabile, nasconde in casa un etto e mezzo di cocaina, denaro contante ed il solito negozio apparecchiato per la preparazione di dosi. Il 20 giugno a Livorno un uomo sulla sessantina in casa, oltre stupefacenti di ogni tipo, deteneva un ‘libro mastro’ dove annotava le consegne ai ‘clienti’. Il 17 luglio i carabinieri di Rio hanno rinvenuto un bazar della droga ed in casa, oltre alla droga e i soldi, l’indagato possiede persino un piccolo manuale tascabile dal titolo ‘coca e cocaina’ in cui l’autore disquisisce la storia, la modalità d’abuso, i traffici, la tossicità, insomma una guida completa che approfondisce tutti gli aspetti legati agli stupefacenti del nostro tempo. L’8 agosto a Cecina due giovani di origine straniera vengono sorpresi con oltre 100 dosi pronte per lo smercio, altro stupefacente e materiale per prepararne e pesarne di nuove; detenevano anche un machete. Il 19 agosto a Campo nell’Elba un giovane è stato arrestato poiché deteneva in casa una centrale con oltre un chilo fra hashish e cocaina e ben 4mila euro in contanti. Questi i casi più risalenti, cui si sommano le operazioni più recenti concluse dai carabinieri del comando provinciale di Livorno (Mexal 2 settembre 2024 e Garibaldi 27 agosto 2025) costantemente impegnati nell’azione di contrasto al traffico e consumo di droga e che hanno consentito nell’ultimo periodo di portare alla luce e disarticolare vere e proprie centrali dello spaccio approntate all’interno di case private.

 

© Riproduzione riservata

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