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LIVORNO – Una zona rossa allargata per la sicurezza della città.
La riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduta dal prefetto Giancarlo Dionisi, oggi (5 dicembre) ha svolto un’approfondita valutazione sulle misure adottate negli ultimi mesi nell’area di piazza Garibaldi.
I dati forniti dalle forze dell’ordine hanno confermato che la zona rossa istituita a ottobre ha prodotto risultati evidenti: diminuzione dei comportamenti illegali, maggiore controllo del territorio, miglioramento della percezione di sicurezza da parte dei cittadini.
“Un presidio che ha funzionato e che ha riportato ordine in un’area storicamente complessa. È anche la prova concreta e direi lampante – dice il prefetto – che le forze di polizia dispongono di risorse umane, strumentali e tecnologiche pienamente adeguate alle necessità di Livorno e dell’intera provincia. Non vi è alcun deficit di organici o di capacità operative: lo dimostra il fatto che la loro presenza, sia nelle attività preventive, sia nelle azioni di contrasto, sia negli interventi di emergenza, è sempre immediata, costante e adeguata alle criticità. La risposta dello Stato è stata puntuale in ogni momento, segno di un sistema di sicurezza che funziona e che continua a garantire controllo e protezione sul territorio. Quando lo Stato interviene con decisione, i risultati arrivano. Dove c’è presenza, dove c’è fermezza, la criminalità arretra”.
“Tuttavia è emerso con chiarezza che le attività delittuose si sono spesso spostate nelle vie immediatamente adiacenti – spiega – Le analisi realizzate dalle forze di polizia – basate su strumenti tecnologici avanzati, sistemi informativi di sicurezza e sulla georeferenziazione puntuale dei reati e degli interventi – hanno mostrato come le zone limitrofe vengano utilizzate da soggetti dediti allo spaccio o a reati predatori come vie di fuga o punti di riparo. Le evidenze raccolte indicano un unico blocco omogeneo che comprende, oltre a piazza Garibaldi: via Terrazzini, via del Pettine, via della Pina d’Oro, piazza della Repubblica e piazza dei Mille. Sulla base di tali risultanze, il prefetto ha disposto la conferma della zona rossa su piazza Garibaldi e la sua estensione all’intero perimetro adiacente, per la durata di due mesi.”
“Se la criminalità si sposta, lo Stato la segue. E, se necessario, la anticipa. Non permetteremo che un solo metro di questa città rimanga in mano a chi delinque – prosegue il prefetto – La sicurezza è una responsabilità comune. Io pretendo che tutte le istituzioni facciano la loro parte. E chiedo a tutti di fare qualcosa di più: la città ce lo domanda e noi abbiamo il dovere di rispondere”.
Il prefetto ha rinnovato al sindaco la richiesta di emanare un’ordinanza che disponga la chiusura alle 21 dei minimarket presenti nell’intera zona rossa. La richiesta nasce da una constatazione chiara: molti di questi esercizi commerciali, soprattutto nelle ore serali e notturne, diventano punti di aggregazione incontrollata, favorendo situazioni di illegalità diffusa, consumo irregolare di alcol, triangolazioni utili allo spaccio e presenze che generano insicurezza: “Rinnovo la richiesta di chiudere i minimarket alle 21. Non possiamo permettere che, nelle ore serali e notturne, si trasformino in luoghi di aggregazione pericolosa, dove si concentrano persone che spesso gravitano intorno a comportamenti illegali. Su questi esercizi ci sarà un’attenzione costante e mirata delle Forze di Polizia.”
Il prefetto ha poi richiesto la rimozione delle baracchine residue in piazza Garibaldi. Si tratta di strutture ormai abbandonate, prive di funzione, che determinano disordine urbano e soprattutto offrono ripari che diventano teatro di attività criminali: spaccio, prostituzione, bivacchi e occultamento di sostanze o oggetti illegali.
“Le baracchine non sono più solo un elemento di degrado – spiega il prefetto – Sono un pericolo. Offrono angoli bui, ripari nascosti e opportunità per delinquere lontano dagli sguardi. Devono essere rimosse immediatamente.”
È stata inoltre richiesta la realizzazione di un potenziamento dell’illuminazione in tutto il perimetro della zona rossa. Una maggiore illuminazione favorisce il controllo del territorio, riduce le zone d’ombra, costituisce deterrente per i malintenzionati e rende più sicura la presenza dei cittadini: “La luce è sicurezza. Dove c’è buio, c’è rischio. Un’area ben illuminata mette in difficoltà chi vuole nascondersi e offre maggiore protezione a chi vive, lavora o transita in queste zone.”
Infine, il prefetto ha chiesto di avviare immediatamente – con la Guardia di Finanza e con il necessario supporto della polizia locale – un controllo approfondito e minuzioso della situazione degli affitti in tutta l’area. L’obiettivo è verificare la regolarità fiscale, amministrativa, anagrafica e immobiliare degli immobili, perché proprio dietro affitti irregolari si celano spesso fenomeni gravi: sovraffollamento, ospitalità irregolare, basi logistiche per attività illegali, presenze non registrate.
“Serve un controllo rigoroso e senza eccezioni sulla situazione degli affitti – conclude – Troppi fenomeni di illegalità trovano rifugio in appartamenti affittati in modo irregolare. Vogliamo sapere chi vive lì, a quali condizioni, con quali titoli. Ogni irregolarità sarà affrontata con estrema fermezza- La sicurezza non è un lusso: è un diritto. E lo Stato ha il dovere di garantirlo. Ma ogni istituzione locale deve essere al nostro fianco. La città ha bisogno di risposte immediate. Con questo provvedimento nessuno spazio sarà lasciato all’illegalità. La zona rossa non è solo un confine: è il segno che lo Stato c’è, interviene e continuerà a farlo finché sarà necessario”.


