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LIVORNO – Una indagine Ispra mette al 19esimo posto in Italia per la ‘cementificazione’ il Comune di Livorno. Una classifica che però ha fatto andare su tutte le furie il sindaco Salvetti, che ha voluto vederci chiaro.
L’amministrazione comunale, dopo l’analisi sulle fonti dei dati, contesta quelli riguardanti Livorno contenuti nell’edizione 2025 del Rapporto Sistema Nazionale per la protezione dell’ambiente di Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) intitolato Consumo del suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici.
Èstato il sindaco Luca Salvetti a spiegare in conferenza stampa i motivi per i quali la ricerca non è attendibile:”L’indagine sul consumo di suolo, come ha personalmente dichiarato telefonicamente l’assessora all’urbanistica Silvia Viviani a Michele Munafò di Ispra (responsabile dell’area Monitoraggio e analisi integrata uso suolo, trasformazioni territoriali e processi desertificazione all’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, e coordinatore della rete di monitoraggio del territorio e del consumo di suolo del Sistema nazionale per la protezione ambientale), è stata condotta utilizzando solo Google Earth, non ci sono stati riscontri dal vivo, evidenziando un’errata interpretazione dei dati. Peccato che, per dei dati errati, o meglio, dei veri e propri abbagli, io come Sindaco mi sono preso l’appellativo di cementificatore”e non ci sto”.
Salvetti ha dunque illustrato gli errori più evidenti. “Il primo dato che ci è balzato all’occhio è che nel 2024 ci sarebbero stati 3 ettari e 58 di consumo di suolo in più rispetto al 2023, ma non è così. Su questo dato pesa ad esempio una svista macroscopica: al progetto della palestra di via San Marino alla Scopaia è stato attribuito un ettaro di consumo di suolo: perché i rilevatori hanno considerato come cementificati l’intera area, mentre in realtà il progetto prevede 1.900 metri quadri di palestra e 7mila metri quadri di parco”.
Prosegue il sindaco, supportato dall’assessora Silvia Vivian: “Abbiamo quindi continuato la nostra verifica con Ispra e ci hanno detto quali sono i punti principali in cui dalle foto di Google Earth hanno visto modificato il territorio. Primo punto: hanno considerato cementificazione i moduli provvisori delle scuole Micheli in via Giordano Bruno, che sono stati installati per il tempo necessario a ristrutturare l’edificio delle scuole Micheli (ma appunto sono moduli mobili, removibili). Altro punto: in Darsena Toscana hanno considerato come consumo del suolo i piazzali già consumato in quanto da sempre adibito a conteiner solo perchè è stato asfaltato per permettere alle gru e ai semirimorchi di agire. E ancora, campo Livorno Nove, via Cattaneo: è stata intesa come consumo di suolo (quindi cementificazione) la strada provvisoria che è stata fatta per permettere la realizzazione del ponte per lo stombamento del Rio Ardenza, nell’ambito dei lavori post alluvione. Quando il ponte sarà stato rifatto ed il rio stombato la strada tornerà ad essere un parco.”
“Spostiamoci verso il campo da golf in Banditella – prosegue – dove c’erano già da decenni tre campi da tennis (quindi suolo già consumato) abbiamo fatto uno skate park, che Ispra ha però considerato come nuova cementificazione, cosa che in realtà non è. Per quanto riguarda l’area tra via Machiavelli e via di Popogna dove è nata una struttura commerciale a completamento del Nuovo Centro, così come l’area ex Canaccini, dove c’è stata fatta la Lidl, questi sono gli unici due interventi che meritano di essere considerati consumo di suolo. Però sia l’uno che l’altro sono decisioni urbanistiche prese dal 1999. Quindi ribadiamo che la maggior parte questi 3 ettari e 35 considerati come nuovo consumo di suolo sono frutto di abbagli di questa tecnica che Ispra usa“.
E si è avviato alla conclusione il sindaco Salvetti: “Ho fatto tanto per interrompere una politica di cementificazione che in questa città c’è stata, e non lo nego, ma noi l’abbiamo interrotta. Non è tollerabile pertanto che una indagine così superficiale metta in discussione questa cosa”.
E infine: “Segnalo che la telefonata arrivata a Ispra non è l’unica. L’hanno chiamata la Regione Emilia Romagna e un’altra ventina di Comuni per chiarire che stanno facendo il contrario di quello che risulta da questo tipo di indagine”.


