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lunedì 29 Dicembre 2025
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In cattedrale con tutte le parrocchie il rito di chiusura dell’anno giubilare

Domenica 28 dicembre la celebrazione solenne: tre grandi processioni muoveranno verso il duomo per l'appuntamento di fede

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LIVORNO – La chiesa di Livorno si appresta a vivere uno dei momenti più solenni e corali dell’anno: domenica (28 dicembre) in occasione della festa della Santa Famiglia, la diocesi celebrerà il rito di chiusura dell’anno giubilare.

Un appuntamento di portata storica per la comunità dei fedeli labronici, che vedrà il popolo di Dio stringersi attorno al proprio vescovo in una manifestazione di unità che non ammette eccezioni. Per favorire la massima partecipazione a quella che tecnicamente viene definita Messa stazionale, il vescovo ha infatti disposto la sospensione di tutte le messe pomeridiane nell’intera diocesi: un provvedimento netto, volto a convogliare ogni energia spirituale e ogni presenza fisica verso la cattedrale, evitando celebrazioni parallele e sottolineando il valore della comunione ecclesiale.

Il cuore dell’evento batterà già dalle 16, quando la città sarà attraversata da tre grandi processioni che muoveranno contemporaneamente verso piazza Grande. Il primo corteo partirà dalla chiesa di San Sebastiano, raccogliendo i fedeli del III e del VII Vicariato, mentre il secondo prenderà il via dalla Chiesa della Madonna, coinvolgendo il II e il IV Vicariato. Il terzo corteo partirà invece dalla chiesa di San Giovanni. Le aggregazioni laicali e i fedeli si uniranno ai due percorsi che, coordinati dai volontari dell’Ufficio eventi e dalle associazioni collaboratrici, confluiranno in contemporanea davanti al duomo. Sarà un colpo d’occhio suggestivo, con il clero in abito corale e le croci processionali ad aprire il cammino, accompagnato dai canti dell’Ottava di Natale e da una preghiera appositamente composta per suggellare la fine di questo cammino di misericordia.

Una volta varcato il portale centrale, la cattedrale diventerà il centro di una liturgia maestosa. Tutti i presbiteri della diocesi sono chiamati a concelebrare con il Pastore, indossando stole e casule predisposte per l’occasione, con i monsignori Ivano Costa, Paolo Razzauti, Luciano Musi e don Placido Bevinetto come principali concelebranti. L’animazione liturgica sarà affidata al coro diocesano, diretto dal maestro son Simone Barbieri, che già dalle 15 inizierà le prove generali in chiesa. Anche l’offertorio avrà un significato simbolico profondo: i vari vicariati porteranno all’altare pane e vino che serviranno non solo per la comunione odierna, ma anche per le future liturgie diocesane, come segno di una continuità che supera la scadenza del calendario giubilare.

Ma l’eredità dell’Anno Santo non si esaurirà tra le mura della cattedrale. Nel solco della tradizione giubilare legata alla ridistribuzione delle risorse, durante la celebrazione verrà effettuata una raccolta straordinaria destinata alle opere di carità. Un gesto concreto per ribadire che, se il rito liturgico segna la chiusura formale dell’anno speciale, l’impegno verso i più fragili e l’attenzione ai poveri devono restare frutti permanenti nel vissuto della chiesa locale.

Livorno è dunque chiamata a un atto di fede collettivo, un cammino che dai vicoli e dalle parrocchie dei vari quartieri porterà migliaia di persone a contemplare un’ultima volta insieme la gioia di un incontro che promette di lasciare tracce profonde nel tessuto sociale e spirituale della città.

© Riproduzione riservata

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