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Cucina italiana patrimonio immateriale Unesco, anche Livorno ha contribuito

Fra gli eventi di preparazione e promozione l'iniziativa 'Il pranzo della domenica' di fondazione Lem sulla Terrazza Mascagni

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LIVORNO – Anche Livorno ha contribuito, e festeggia, per la nomina della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco. 

Lo scorso 21 settembre l’affaccio a mare della Terrazza Mascagni era andato in diretta su Rai Uno, durante Domenica In, per Il pranzo della domenica, l’iniziativa promossa dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, dal ministero della cultura e da Anci nell’ambito della candidatura della cucina italiana a patrimonio dell’umanità. Ora l’obiettivo è stato raggiunto. 

La decisione, ratificata oggi dal Comitato intergovernativo riunito a Nuova Delhi, chiude un percorso a cui aveva contribuito anche Livorno con il pranzo tenuto sul ‘palcoscenico a cielo aperto’ livornese. Fondazione Lem – Livorno Euro Mediterranea, che per il Comune aveva curato l’organizzazione dell’evento con il supporto di Toscana Promozione Turistica, saluta con orgoglio il riconoscimento. Livorno, unica città toscana tra le undici capofila nazionali, ha saputo raccontare con la forza delle immagini e dei sapori i valori che oggi il mondo intero riconosce alla cucina italiana.

La motivazione letta a Nuova Delhi si adegua all’atmosfera respirata il 21 settembre in quel pranzo che aveva avuto come ospite d’onore e conduttore locale Carlo Conti, da sempre legato profondamente a Livorno. L’Unesco definisce la cucina italiana una “miscela culturale e sociale”, uno strumento per “esprimere amore, riscoprire radici e condividere storie”. Livorno aveva dato corpo a queste parole portando in tavola la sua identità più vera: il cacciucco, piatto di integrazione per eccellenza, il 5e5 dell’associazione Tortai Cna, e la maestria della chef Paola Picchi. Il pranzo non è stato solo una vetrina televisiva, ma la dimostrazione pratica di come il cibo sia effettivamente “un’attività comunitaria che rafforza i legami”, superando le barriere generazionali, proprio come sottolineato nel dossier vincente curato dal professor Pier Luigi Petrillo.

Afferma il sindaco di Livorno Luca Salvetti: “Mi sono sentito da poco con Carlo Conti e abbiamo condiviso la soddisfazione per aver contribuito a questo riconoscimento grazie alla realizzazione del collegamento da Livorno, alla sua partecipazione qui da noi e alla presentazione dei piatti della nostra tradizione. Grande orgoglio, dunque, per la città e la cucina italiana nel suo insieme”.

“Per noi – sottolinea Adriano Tramonti, coordinatore di Fondazione Lem – la soddisfazione è duplice: da una parte veder riconosciuta l’importanza della valorizzazione delle tradizioni locali, dall’altra aver partecipato da protagonisti a una vittoria che porta il made in Italy, e un pezzo di Livorno, nella storia dell’umanità”.

Con l’iscrizione odierna, l’Italia conquista il primato mondiale per riconoscimenti agroalimentari Unesco (ben 9 su 21 tradizioni immateriali). Un record a cui anche Livorno sente di aver contribuito, avendo rappresentato un rito domestico in un evento di piazza capace di unire istituzioni, cultura locale (con l’omaggio a Mascagni e Fattori) e cittadinanza.

© Riproduzione riservata

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