Getting your Trinity Audio player ready...
|
LIVORNO – Patrono della polizia di stato, stamani (29 settembre) in occasione di San Michele Arcangelo si è celebrata la santa messa nella chiesa della Madonna officiata dal vescovo di Livorno monsignor Simone Giusti, alla presenza del cappellano della polizia di stato monsignor Placido Bevinetto.
Alla funzione erano presenti rappresentanti delle autorità civili e militari, personale della polizia di stato della questura e delle specialità e i rappresentanti dell’associazione nazionale polizia di stato di Livorno e Cecina.
Alla fine della funzione è stata distribuita un’edizione straordinaria di Polizia Moderna, mensile ufficiale della polizia di stato, dal titolo Pace e sicurezza, dedicata all’impegno della polizia nei giorni dei funerali di Papa Francesco e dell’elezione di Papa Leone 14esimo. Lo speciale Pace e sicurezza racconta le professionalità e le attività messe in campo per garantire, in una cornice di massima serenità e sicurezza, le esequie di Papa Francesco, il conclave e l’intronizzazione di Papa Leone 14esimo.
Un racconto cadenzato da fotografie inedite, dalle voci dei protagonisti della sicurezza e del mondo ecclesiastico, dalle impressioni degli esperti di comunicazione e dalle testimonianze di giovani studenti della Lumsa e dei volontari dell’Associazioni Santi Pietro e Paolo presenti in piazza San Pietro: storie dietro la grande storia, nei giorni in cui il mondo si è ritrovato a Roma, con migliaia di pellegrini e fedeli nonché oltre 140 delegazioni straniere e capi religiosi.
Con una tiratura di 1 milione e 200mila copie e grazie alla collaborazione per la distribuzione di Poste Italiane, è stato possibile inviare gratuitamente questo numero speciale ai fedeli delle 25mila parrocchie d’Italia, oltre che alle questure, agli abbonati e alle autorità istituzionali. Pace e sicurezza in formato digitale ha raggiunto in tutto il mondo anche i 103 nunzi apostolici.
Nella prefazione, il ministro dell’interno Matteo Piantedosi rimarca il legame inscindibile tra pace e sicurezza, concetti che si sono concretizzati nel volto rassicurante degli uomini e delle donne delle forze dell’ordine impegnati in quei giorni e nelle strategie adottate per prevenire qualsiasi turbamento della convivenza civile.
Il cardinale Pietro Parolin, segretario di stato Vaticano, nell’articolo che porta la sua firma, sottolinea come la pace – oggi un bene sempre più raro e prezioso – è al centro dell’impegno della Santa Sede nella comunità internazionale, nel costante tentativo di costruire ponti fra persone, popoli e culture.
Il capo della polizia, direttore generale della pubblica sicurezza, prefetto Vittorio Pisani, nel suo editoriale esprime profonda riconoscenza per la sinergica collaborazione tra tutte le forze di polizia, la gendarmeria vaticana e le associazioni di volontariato coinvolte, ricordando come la sicurezza rappresenti il presupposto fondamentale per l’esercizio della libertà religiosa, una delle più antiche espressioni della libertà umana.
Tra i vari contributi, quello di Alessandro Gisotti, vice direttore editoriale dei media vaticani, già direttore ad interim della sala stampa della Santa Sede, che sottolinea “l’importanza della comunicazione in occasione della morte del Papa Francesco e dell’elezione di Papa Leone 14esimo. In particolare, la comunicazione vaticana in quei giorni ha rappresentato un servizio pubblico globale, non solo per i media cattolici ma per le migliaia di giornalisti di oggi cultura, lingua e nazione, che sono arrivati a Roma per raccontare un evento – il passaggio da un Papa ad un altro – che ha in sé il fascino della tradizione e dello sguardo verso il futuro”.
Anche il giornalista Aldo Cazzullo ha scritto su Pace e Sicurezza, elogiando l’efficienza dell’apparato di sicurezza, capace di gestire l’arrivo di decine di capi di Stato e di governo e, al contempo, di garantire l’incolumità dei pellegrini, il tutto in un Anno Giubilare già denso di eventi. Nel suo contributo al numero speciale, Cazzullo propone anche una riflessione sulle nuove sfide poste dall’intelligenza artificiale, che rischia di sostituire e marginalizzare l’uomo, esprimendo tuttavia fiducia nella saggezza di Papa Leone 14esimo, capace di indicare la giusta direzione per affrontare questi rischi.