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LIVORNO – Sono state regolari le operazioni di rimorchio della motonave Guang Rong al porto di Livorno. Proveniva dal pontile di Marina di Massa dove era rimasta incagliata durante una mareggiata.
Stamattina alle 10,30 la Guang Rong è giunta in sicurezza in porto a Livorno dopo 12 ore di navigazione con l’ausilio di due rimorchiatori della ditta fratelli Neri e con la scorta costante per tutta la notte di navi e motovedette della Guardia Costiera.
Nel pomeriggio di ieri la nave è stata rimessa in galleggiamento ed è stata posizionata più al largo rispetto al punto di incaglio del pontile di Massa per consentire il completamento di tutte le attività tecniche propedeutiche al trasferimento verso il porto di Livorno.
Gli ispettori della Capitaneria di porto e i tecnici del Registro Italiano Navale (Rina) – con il supporto di operatori subacquei specializzati appartenenti al quinto nucleo sub della Guardia vostiera di Genova – sono infatti dovuti salire a bordo della Guang Rong per effettuare le verifiche finali propedeutiche al rilascio dell’autorizzazione al successivo viaggio di trasferimento.
Le verifiche sono state approfondite e rigorose e sono state completate in tempi record per consentire al convoglio di partire la sera stessa per rispettare i tempi stimati, date anche le previsioni meteomarine non ottimali che si profilavano a partire dalla tarda mattinata odierna.
Accertata la sussistenza delle condizioni di sicurezza e di galleggiabilità, il Capo del compartimento marittimo di Marina di Carrara ha così potuto rilasciare l’autorizzazione al trasferimento a rimorchio della motonave verso il porto di Livorno. Le operazioni di rimorchio, effettuate con i rimorchiatori Comandante Contini e Pacini, hanno avuto inizio alle 22,20, alla costante presenza di Nave Visalli – Cp 422 della Guardia costiera e di motovedette di polizia marittima delle Capitanerie di Livorno e Carrara, e si sono concluse dopo circa 12 ore di navigazione con l’arrivo della Guang Rong nel porto di Livorno alla banchina 76.
Successivamente la nave verrà trasferita in bacino per effettuare tutte le valutazioni relative all’opportunità di procedere ad eventuali operazioni di riparazione o se, invece, si dovrà optare per la demolizione.
Il trasferimento in sicurezza nel porto di Livorno della nave ha, di fatto, concluso positivamente un’emergenza durata quasi un anno. Come si ricorderà, infatti, la sera del 28 gennaio scorso la motonave Guang Rong si incagliò davanti al pontile di Marina di Massa, in condizioni meteo-marine particolarmente avverse.
L’intervento immediato della Guardia Costiera, dei vigili del fuoco e degli altri soccorritori consentì di mettere in salvo tutti i 12 membri dell’equipaggio, trasferiti in sicurezza sul pontile pochi minuti prima del suo crollo: un’operazione delicata, conclusa senza feriti.
La nave trasportava materiale lapideo e aveva a bordo rilevanti quantitativi di sostanze potenzialmente inquinanti.
Fin dalle prime ore successive all’incidente, la Guardia Costiera assunse il coordinamento dell’emergenza, avviando un complesso dispositivo di messa in sicurezza, monitoraggio ambientale e tutela della navigazione, sotto il coordinamento della direzione marittima di Livorno e con il coinvolgimento di numerose istituzioni.
Nei mesi successivi sono state condotte operazioni tecniche di grande complessità: la completa rimozione degli inquinanti (72 tonnellate di gasolio, 8 tonnellate di oli lubrificanti e 30 tonnellate di acque oleose) e della gran parte del carico, il costante controllo della stabilità della nave, il monitoraggio ambientale continuo, anche tramite satelliti europei Emsa, e la gestione di un cantiere marittimo attivo per oltre dieci mesi in un’area particolarmente sensibile. Parallelamente, è stata garantita la sicurezza della navigazione, la protezione dell’ambiente marino e, grazie alla collaborazione con il Comune e gli operatori locali, anche la fruibilità del litorale durante la stagione estiva.
Tutte le operazioni si sono svolte senza danni all’ambiente e alle persone, a conferma del ruolo centrale della Guardia Costiera nella gestione delle emergenze marittime, nella tutela dell’ambiente e nella sicurezza delle comunità costiere.
“Un doveroso grazie – questo il commento finale dell’ammiraglio Giovanni Canu, Direttore marittimo della Toscana – a tutte le istituzioni e ai privati che a vario titolo hanno concorso alla positiva gestione dell’incidente e di ciò che ne è conseguito, a partire dal Prefetto Aprea e dal Sindaco Persiani, che fin da subito hanno convocato e presieduto tavoli tecnici permanenti per affrontare le varie fasi di questa emergenza. Ma anche all’Arpat, ai vigili del fuoco e alle altre forze di polizia per il contributo assicurato, all’armatore, alle ditte incaricate delle operazioni e agli Organismi tecnici intervenuti per la professionalità dimostrata, e non ultimo ai cittadini per la loro tolleranza, avendo dovuto convivere per tanto tempo con la nave davanti al loro splendido orizzonte. Desidero concludere evidenziando come il lavoro di squadra e l’approccio unitario e costruttivo da parte di tutti sia stata la vera chiave di volta per gestire in sicurezza un cantiere marittimo complesso e risolvere l’emergenza, garantendo al tempo stesso la sicurezza della navigazione, la tutela ambientale e la fruibilità del litorale”.
Le analisi Arpat
In questi giorni Arpat ha portato a termine le operazioni di campionamento ambientale del materiale presente a bordo della nave. Le analisi erano finalizzate a verificare che l’incidente non avesse determinato una variazione della qualità dei materiali costituenti il carico, destinati alla realizzazione della nuova diga di protezione del porto di Genova, attualmente in fase di costruzione.
La Guang Rong, alleggerita del carico, è stata messa in condizione di galleggiare mediante insufflazione di aria all’interno dello scafo. Una volta sollevata e prima della partenza per il porto di Livorno, la nave è stata ispezionata per verificare l’eventuale presenza di ulteriori falle createsi per schiacciamento.
Le prossime attività di Arpat prevedono nuovi campionamenti delle acque marine al fine di verificare eventuali interessamenti delle stesse a valle delle attività finalizzate al rigalleggiamento della nave.
Al momento i risultati delle analisi condotte sul materiale non hanno ravvisato criticità ambientali, confermando l’efficacia delle misure di prevenzione e controllo adottate.


