|
Getting your Trinity Audio player ready...
|
CECINA – Bagarre in consiglio comunale a Cecina sulla vicenda del tiro a volo: seduta interrotta per la maggioranza che ha fatto mancare il numero legare abbandonando l’aula.
Un atto gravissimo secondo l’onorevole di Forza Italia, Chiara Tenerini. “che svuota il Consiglio della sua funzione democratica. Non c’entrano gli equivoci: c’entrano la paura del confronto e l’incapacità di gestire una decisione”
“La realtà è che su questa vicenda la maggioranza non è d’accordo nemmeno con se stessa. E lo si vede dal fatto che un tema semplice — permettere una continuità minima e temporanea dell’attività del Tiro a Volo finché non sarà completata la riqualificazione dell’area — scatena fughe, contraddizioni e cambi di linea repentini. Nessuno discute il progetto futuro: discutiamo l’assurdità di chiudere tutto subito, senza un solo documento approvato, senza un bando attivo, senza un cronoprogramma definito. Una scelta incomprensibile”.
“A rendere il quadro ancora più surreale è la giustificazione ‘ambientale’, tirata fuori all’improvviso come scudo politico – prosegue Tenerini – quando la stessa amministrazione ha tollerato scenari ben più discutibili in altre strutture comunali, come il bocciodromo lasciato diventare un deposito improvvisato, con materiali accatastati alla rinfusa, ben lontani da ogni criterio di sicurezza e decoro. Lì l’ambiente non preoccupava nessuno. Poi c’è il dietrofront del presidente del Consiglio Di Pietro e dei suoi consiglieri: prima sostengono una posizione, poi la smentiscono in blocco. O è una mossa interna per pesare nella maggioranza, o è l’ennesimo cambio d’idea dell’ultimo secondo su questioni che riguardano la vita delle associazioni del territorio. In entrambi i casi, non è una bella pagina. E infine, la dichiarazione della sindaca: “Non si può tenere un’area a uso esclusivo di 42 soci”. Un’affermazione inqualificabile. Non solo perché ignora che l’associazione ha raccolto quasi mille firme in pochi giorni — altro che “42 soci isolati” — ma perché è offensiva verso chi pratica uno sport, custodisce una tradizione, investe tempo, passione e risorse. Quei 42 soci rappresentano un pezzo di storia sportiva di Cecina. Liquidarli così, come un fastidio, è un affronto che un sindaco non dovrebbe permettersi”.
“Eppure, nonostante tutto questo, il Consiglio viene interrotto pur di non votare – conclude Tenerini – Fermare un organo democratico eletto dai cittadini per evitare una decisione è un vulnus istituzionale. È un modo di piegare la democrazia alle convenienze interne di partito. Noi continueremo a vigilare con serietà, senza ambiguità e senza sceneggiate. Cecina merita trasparenza, coerenza e rispetto. Non fughe dall’aula, non alibi ambientali dell’ultimo minuto e non dichiarazioni che sminuiscono cittadini e associazioni. Il territorio merita molto di più di così”.


